Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Massimo Mazzei.
Si parta da quello che è oggi Catanzaro, non si parli di ciò che poteva essere fatto e non si è potuto realizzare, non si giudichi chi, per incapacità, distrazione o indifferenza ha amministrato la città negli ultimi decenni, non serve a nulla, si discuti di quello che serve ad una città, che è anche capoluogo di Regione, partendo da quello che già possiede in termini di risorse e potenzialità , dai tanti progetti presentati ma rimasti ancora tali, delle risorse economiche disponibili che l'Europa ha messo a disposizione che, spesi bene, potrebbero finalmente colmare il divario storico che città del mezzogiorno, come Catanzaro, hanno con il resto del paese; strategica la sua centralità geografica, che potrebbe aprire significativi scenari di sviluppo lungo le direttrici ioniche e tirreniche.
Chi si candida ad amministrare una città, abbandoni la strada dei proclami, della filosofia e delle ammiccanti promesse, spieghi invece il progetto, presenti le figure professionali con cui intende realizzarlo e con quali fondi. Si confronti con i cittadini, ascolti i loro suggerimenti servirà a capire radici ,cultura ed esigenze di ogni quartiere, indirizzando in modo mirato e produttivo i provvedimenti da adottare.
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