di GABRIELE RUBINO
Nelle mezzo di mille indiscrezioni e rumors sulle prossime Comunali a Catanzaro, i 'comportamenti concludenti', per usare un linguaggio giuridico, pesano di più. E questo vale a maggior ragione per l'avvocato Antonello Talerico. L'intervento pubblico di qualche giorno fa di 'censura' sulle parole del rettore dell'Umg nei confronti dei 'medici di Catanzaro' è appunto un comportamento concludente che va in una direzione precisa: Talerico sta lavorando a pieno regime per la sua candidatura a sindaco del capoluogo regionale. Altre prove? L'avvocato Anselmo Torchia, molto vicino a Talerico, è stato appena indicato come segretario regionale di 'Noi di Centro', la nuova creatura di Clemente Mastella. L'avvocato Raffaele Serò è il nuovo segretario provinciale di 'Azione', il partito di Carlo Calenda.
I contatti e le relazioni sono sia a livello nazionale e sia a livello locale. C'è feeling con Vittorio Sgarbi, alcuni esponenti di Coraggio Italia ammiccano così come I Quartieri. E poi c'è il marchio Talerico, nel senso di decisionismo e attrattività in grado di convincere a prendere parte alla disputa elettorale molti professionisti (nel mondo dell'avvocatura e della sanità, per esempio) che di solito stanno alla larga dalla politica. I più ottimisti parlano di non meno di sette liste potenziali, di cui almeno due sono praticamente pronte e diretta espressione dell'attuale presidente del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati. Se i motori stanno aumentando i giri, non c'è fretta per la formalizzazione della candidatura che in questo momento avrebbe le vesti di un'aggregazione centrista. In astratto si potrebbe pensare che il nome di Talerico sia ancora fra quelli selezionabili dal centrodestra (negli ultimi giorni il nome più gettonato è quello di Baldo Esposito). Ma le possibilità sono veramente minime, non fosse altro che, sebbene sia stato candidato con Forza Italia alle ultime Regionali di ottobre, i ricorsi contro Michele Comito e Valeria Fedele lo hanno messo in cattiva luce al cospetto del coordinatore regionale di Fi Giuseppe Mangialavori, con cui di fatto si è aperto un duro scontro. E magari qualche altro scontento del vibo-centrismo potrebbe più avanti dare una mano allo stesso Talerico. Pur se superate, sempre in astratto, le resistenze di Mangialavori comunque Talerico porrebbe condizioni stringenti alla colazione di centrodestra: liste senza indagati o imputati e scelta selettiva della Giunta che deve essere fatta da professionisti e non politici di professione. Una sintassi politica che lo allontana ancor di più dal famoso tavolo del centrodestra che non deciderà comunque prima dell'elezione del Presidente della Repubblica.
Dunque, l'ipotesi più probabile è che questa aggregazione centrista vada per la sua strada. Se già nel centrosinistra la situazione si è ingarbugliata e parcellizzata, la definitiva candidatura di Talerico farebbe impazzire del tutto la maionese nel barattolo dei Tre Colli. Una variante che potrebbe influire non poco sul risultato finale. Indubbiamente non farebbe comodo al centrodestra. Con tanti candidati a sindaco, la possibilità del voto disgiunto (si può votare un consigliere comunale diverso dal primo cittadino indicato) il primo turno sarà una guerra all'ultimo voto, dall'esito incerto.
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