di GABRIELE RUBINO
Il perimetro della coalizione già sufficientemente 'definito' e la non necessità di attendere la decisione di Fratelli d'Italia. Dietro l'ultima uscita pubblica del candidato a sindaco Valerio Donato a Santa Maria c'è una sorta di cambio di paradigma. Mentre nella prima fase, fin da gennaio, era stato il prof dell'Umg ad essersi piazzato, da civico, al centro dell'area politica attendendo atti di generosità di gruppi e partiti politici, adesso che sono arrivate le adesioni, da buona parte del centrodestra, il registro è cambiato. Sarà la coalizione dei gruppi che fin qui hanno aderito ad avere l'ultima parola sui nuovi ingressi. Non sceglie più solo e soltanto Donato, per capirsi.
Questo perché il numero delle formazioni (una decina) già in campo è piuttosto elevato. In questa settimana si è discusso - fra favorevoli e contrari- a ridurlo con la logica "se un'area politica ha due liste dovrebbe farne una e se un'altra non riesce a formarne una dovrebbe aggregarsi a un'altra che versa nelle stesse condizioni". Ragionamenti che naturalmente torneranno di moda quando ci sarà la decisione di Fratelli d'Italia e del movimento Venti da Sud, ossia l'area di Antonio Montuoro. Su quest'ultima pattuglia non ci sono particolari dubbi, nel senso che i consiglieri comunali uscenti già si sentono nella competizione elettorale, a fianco di Donato. Il ritardo è legato al fatto che Montuoro, presidente di commissione in Consiglio regionale in quota FdI preferisce aspettare la determinazione della leader regionale Wanda Ferro, che a sua volta attende l'esito delle trattative a Roma che riguardano anche altri comuni e non solo Catanzaro. Pur nell'ipotesi che a livello nazionale non arrivi il via libera a Donato, quei consiglieri civici (e senza tessera di FdI) proveranno a ricollocarsi in altre liste. Nell'ipotesi contraria, cioè con il lasciapassare romano a Donato, allora si ri-proporrà il problema di abbondanza. E non è da escludere che le altre formazioni vogliano far 'scontare' il ritardo nella decisione ai fratellisti.
Ci sono poi da decifrare altre due fascicoli. Come Giovanni Merante da responsabile provinciale dell'Udc aggirerà il commissariamento soft con la nomina a commissario cittadino di Vincenzo Speziali, con quest'ultimo che non sembra propenso ad appoggiare Donato, anzi. Il primo era stato l'alfiere del nome del prof. dell'Umg ai primi incontri del centrodestra e adesso si ritrova imbrigliato. E ancora, l'evoluzione delle due liste dell'area Amendola, neo coordinatore cittadino di Italia al Centro. A molti non è sfuggita la rinuncia a presidente provinciale di Pino Pitaro, che era accreditato per contribuire a disegnare almeno una delle due liste. Si dovrà trovare una nuova sistemazione?
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