
Improvvisa quanto inaspettata. Nei giorni scorsi è arrivata una repentina 'stretta' a una delle prassi più consolidate nella quasi totalità dei Comuni italiani e, quindi, anche in quello di Catanzaro. Si tratta dei cambi di residenza e dei vari certificati che i consiglieri comunali possono, anzi potevano fare per delega non formale in favore dei cittadini. Alzi la mano chi, direttamente o indirettamente, non ne abbia 'usufruito'. Non sarà più così, per effetto di una direttiva 'verbale' del segretario generale Vincenzina Sica indirizzata indirizzata al settore.
Sulla materia le visioni giuridiche non sono de tutto assonanti. C'è chi sostiene che la 'prassi', ripetiamo il termine, non sia appositamente disciplinata dalla normativa nazionale e c'è chi dice questa sia l'anticamera della clientela di bassa lega e che, quindi, per ragioni di opportunità vada evitata. Tuttavia, con la novità catanzarese, potrebbe esserci il quasi-paradosso per cui certificati vari del'Anagrafe possano essere richiesti con delega da avvocati, agenzie funebri e altre figure meno che, appunto, dai consiglieri comunali.
Non è chiarissima la matrice di questo repentino cambio di rotta. C'è chi sostiene che la segretaria abbia agito dopo alcune richieste documentali di altri organi dello Stato. In ogni caso, è una scelta che sta facendo parecchio discutere nei dintorni di Palazzo De Nobili.
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