Comune Catanzaro, perso un contributo statale per le scuole che pagheranno i cittadini: i 'dazi' dal passato

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Palazzo De Nobili a Catanzaro

Ammonta a circa 94 mila euro un debito fuori bilancio che presto arriverà in Consiglio comunale. Si trattava di indagini sulla vulnerabilità sismica di alcune scuole. Una procedura risalente al 2020

  10 aprile 2025 16:18

di GABRIELE RUBINO

Nuovo urticante debito fuori bilancio in arrivo al Comune di Catanzaro. Ce ne sono tanti ma alcuni, al di là dell'ammontare dell'importo, fanno un certo scalpore. Un 'regalino' lasciato dalla precedente Amministrazione a quella attuale da circa 94 mila euro; somma che sarà a carico dei cittadini. Si tratta di alcune verifiche di vulnerabilità sismica effettuate, fra il 2020 e il 2021) su alcune scuole del capoluogo non pagate ai professionisti perché non c'è stata la rimessa del ministero erogante (l'allora MISE). Perché non c'è stata? Perché le attività non sarebbero state rendicontate dal Comune stesso. Dunque, invece di utilizzare il finanziamento statale si andrà a gravare sul bilancio comunale. Questo, in sintesi, il quadro della vicenda che oggi è stato al centro di una vivace seduta di commissione consiliare, con Stefano Veraldi sugli scudi. 

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Nel 2020, la Giunta comunale approva gli interventi finanzianti nell'ambito dell'efficientamento energetico riguardanti gli istituti S. Elia, Manzoni con annessa palestra, Mater Domini e quello in via Gariani. Il totale ammonta a 170 mila euro. Successivamente vengono individuati dei tecnici che poi svolgeranno le analisi con relative prove dei materiali e quelle geognostiche. Una volta eseguite, al momento della liquidazione sorge il problema. Infatti, gli importi pattuiti non possono essere liquidati poiché non c'è stata la rimessa del ministero. Il Comune come avrebbe dovuto procedere per incamerare i soldi? Il richiamo c'era già nella corrispondenza interna dell'epoca, in particolare una missiva del 2021 con cui l'allora dirigente dei servizi finanziari ricordava a quello di gestione del territorio che il 50% del contributo sarebbe stato erogato previa verifica inizio dei lavori attraverso il sistema di monitoraggio delle Opere Pubbliche e la parte restante previa trasmissione del collaudo al ministero dell'Interno. Evidentemente qualcosa in questi passaggi burocratici si è inceppato e i soldi non sono mai arrivati a Palazzo De Nobili. Da qui, il riconoscimento del debito trattandosi di servizi di pubblica utilità e per cui c'è stato un arricchimento del Comune (non avendo pagato i professionisti). 

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E così l'Ente, anzi i cittadini si dovranno accollare una somma che poteva essere coperta con il contributo statale. Quantomeno, i tecnici che hanno effettuato le verifiche hanno rinunciato a interessi moratori e spese legali. Altrimenti il danno sarebbe stato maggiore. E' l'ennesimo debito fuori bilancio di una lunga serie, ma non è detto che questo passerà inosservato come molti altri.  

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