
di GABRIELE RUBINO
Fase ambigua a Palazzo De Nobili. I sentimenti post-Regionali sono contrastanti. Come dopo ogni elezione, c’è chi sale e c’è chi scende. Ma al di là della componente strettamente politica, c’è un alert nella maggioranza, ed è di natura amministrativa. ‘Ballano’ alcune pratiche urbanistiche (lottizzazioni) pre-Piano Strutturale Comunale che preoccupano e non poco.
La prassi dice che se la maggioranza le porta in Aula (e prima ancora nelle commissioni), poi si approvano. Tranne rare eccezioni, di ribaltamento dei sensi (vedi l’esordio dell’Abramo quater). Ecco, il sentimento prevalente sarebbe quello del ribaltamento. A questo si aggiunga, che è davvero prossimo il passaggio in Giunta del nuovo piano regolatore. Il sindaco Fiorita, due settimane fa, aveva parlato di un mese di tempo al massimo. Siamo a metà del guado. Vediamo, se così sarà e se il sigillo ci sarà prima di Natale. In ogni caso, il Consiglio comunale sarà poi il sovrano decisore.
E, a proposito di civico consesso, attenzione alle rimostranze politiche di alcuni gruppi politici che ‘numericamente’ tengono i numeri della maggioranza. I riflettori sono puntati sul ‘Gruppo Misto’. Una compagine che se fosse ‘contabilizzata’ al lordo conterebbe all’incirca otto consiglieri. Un quarto del Consiglio. Il vero ‘campo largo’ del Comune di Catanzaro, viste le estrazioni diverse e le posizioni di base non omogenee ma attualmente convergenti. Ebbene, essendo una questione di numeri, il Misto entro pochi mesi (magari fra gennaio e febbraio, quando è attesa l’approvazione del bilancio, uno dei momenti topici di un’Amministrazione comunale) potrebbe fare la voce grossa, avendo ‘attenzioni’ assessorili. Pretese dettate dal fatto che, in questo momento, il Partito democratico, la principale forza del centrosinistra in Italia, a Catanzaro può contare su – di fatto – tre consiglieri ma, al contempo, tre assessori (anche se dire quattro non sarebbe un’eresia). Una sovra-rappresentazione che nel manuale ‘Cencelli’ sarebbe sottolineata con la matita blu.
Alla fine è un po’ il destino dell’Amministrazione Fiorita. Ogni anno, in prossimità dell’estate si parla di ‘rimpasto’ dell’esecutivo (paradossalmente meno nell’ultimo) e quando si avvicina febbraio (l’ultima finestra per il voto anticipato) si parla di forti scossoni. Dopo l’ebrezza del Capodanno Rai, se ne saprà di più. Ma ormai, i coltelli sono affilati e la legislatura è entrata ufficialmente nella fase calante.
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