"Il Governo apre alla possibilità di rimborsi in denaro per i concerti annullati a causa del coronavirus. Lo si apprende da fonti stampa, secondo cui la palla passerebbe ora al Parlamento che dovrà valutare gli emendamenti presentati in materia.
La soluzione proposta, tuttavia, suona più come una beffa che come una soluzione in favore degli utenti – afferma il Codacons, associazione che rappresenta in Italia gli spettatori coinvolti nel caso e che ha già avviato diverse iniziative legali contro i mancati rimborsi in denaro.
"L’emendamento presentato dal presidente della Commissione per le Politiche dell’Ue alla Camera, Sergio Battelli, estende infatti a 24 mesi la validità del voucher per i concerti annullati, rinnovabili per altri 12 mesi dopo i quali è prevista la possibilità di essere rimborsati. Questo significa che chi ha acquistato biglietti per eventi cancellati, potrà ottenere un rimborso solo dopo 3 anni e solo se entro tale termine lo spettacolo non sarà replicato".
“Una vera e propria presa in giro per gli utenti, che non risolve affatto l’illegittimità dei voucher – spiega il presidente Carlo Rienzi – Il rimborso in denaro deve essere infatti riconosciuto indistintamente per tutti i titolari di biglietto, perché in 3 anni l’utente può cambiare idea o non essere più in condizione di partecipare ad un evento acquistato molto tempo prima”.
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