di COSTATINO MUSTARI*
Più volte rinviata a causa del Covid-19 si è conclusa la seconda edizione del concorso di poesia riferito all’anno 2020/21, indetto dal Comitato della Società Danti Alighieri di Catanzaro, con la collaborazione dell’I.C. “Patari-Rodari”, della libreria “Punto e a Capo”, dell’azienda “Lucisano, sapori della tradizione e della gioielleria “Megna” di Catanzaro Lido: quest’ultima, con gesto spontaneo di generosità, ha offerto, a proprie totali spese, le targhe assegnate ai vincitori del concorso.
La manifestazione finale, si è svolta nel Supercinema di Catanzaro sabato 5 marzo ed è stata moderata brillantemente, e con ricchezza di riferimenti letterari e culturali, da Anna Maria Caruso, docente in pensione e socia del Comitato catanzarese della Società Dante Alighieri.
La dottoressa Teresa Rizzo, presidente del medesimo Comitato, ha aperto con un saluto, che non è stato per nulla formale, ma ricco di richiami ai due poeti ai quali idealmente era ispirato il concorso, cioè Dante Alighieri e Gianni Rodari, dei quali nel 2021 si è festeggiato, rispettivamente, il settimo centenario della morte e il primo della nascita.
Emozione particolare ha suscitato la lettura, da parte della presidente, della filastrocca “La luna di Kiev”, che Rodari scrisse sessant’anni fa e che è un inno alla pace e alla libertà estremamente attuale in questi giorni.
Il concorso si articolava in due sezioni: una riservata agli alunni della scuola primaria “Patari-Rodari” e l’altra a poeti adulti.
Per quanto riguarda la prima sezione, al di là del premio che è stato attribuito a tutte le classi che vi hanno partecipato e che sono state presentate dalle docenti referenti del progetto Maria Rita Militi e Donata Cimino, è stata sottolineata l’importanza educativa che assume accostare i bambini alla poesia, non per allenare la memoria, ma come mezzo per far esprimere le proprie emozioni e per capire le emozioni altrui. Ed emozioni hanno suscitato alcuni componimenti poetici scritti da bambine e bambini della scuola e letti in sala dagli autori/autrici. Le classi sono state premiate con libri su Dante offerti dal Comitato e con penne e gadget offerti dalla libreria “Punto e a capo”.
Per la sezione adulti sono stati premiati con targhe: al primo posto Michele Sirianni con la poesia “Nannare’”, al secondo Maurizio Gimigliano con la poesia “Calabria” e al terzo Saverio Costantino, con la poesia “L’orgoglio”.
Hanno ricevuto l’attestato di partecipazione i poeti Caterina Tagliani, Carolina Polimeni, Elena Sinopoli, Francesco Stirparo, Anna Veraldi, Maria Vinci, Maria Maddalena Vinci, Natale Saccà, Italo Vezzana, Gennaro Cacia, Biagio Amelio, Rita Tulelli e Antonio Villirillo.
Il concorso e le premiazioni, tuttavia, sono stati occasioni per trascorrere una mattinata di grosso spessore culturale, con gli interventi della poetessa Marcella Crudo e della prof. Anna Leone, Presidente della “Lady Diana language School”.
La professoressa Crudo ha svolto una conversazione su “L’importanza epistemologica del dialetto”, carica di riferimenti culturali da Dante a Belli, a Porta, ai nostri Padula e Butera e ai tanti critici letterari; riferimenti tesi a dimostrare la valenza del dialetto, non codice linguistico secondario, ma con dignità di vera e propria lingua, con proprie morfologia, grammatica, sintassi e semantica, capace, al pari della lingua nazionale, di emozionare e di suscitare sentimenti: con eguale freschezza e immediatezza.
Tuttavia “parlare di poesia dialettale o scrivere poesie in lingua naturale attua –sostiene la prof. Crudo- un’operazione culturale di altissimo livello” e “affrancare la poesia dialettale dai tanti giudizi negativi che da sempre la connotano, sarebbe un compito filologico e glottologico difficilissimo, che presupporrebbe anni di studi e di ricerche che non servirebbe, a dimostrare ciò che di poetico si manifesta nella produzione di autori le cui esperienze liriche passano attraverso le proprie intuizioni pure a priori, si nutrono delle esperienze linguistiche personali e peculiari del territorio che hanno dato loro i natali
Anna Leone si è soffermata sul valore e sull’importanza del linguaggio poetico per esprimere le emozioni e i sentimenti umani e, tra questi, il più bello e nobile: l’Amore (volutamente con l’iniziale maiuscola), che in alcuni poeti raggiunge vette altissime, come nel nostro Sommo poeta, del quale ha citato e recitato, la lirica “Tanto gentile e tanto onesta pare” e nella poetessa brasiliana di Marka Medeiros la quale, nella poesia “Lentamente muore”, (anche questa citata e recitata) invita l’uomo a non immobilizzarsi ad una vita apatica, ma a vivere la vita stessa in un continuo riscoprirsi per sconfiggere le barriere umane che ostacolano ogni tipo di rapporto.
Gli intermezzi musicali, suggestivi e adeguati al tema della mattinata culturale, sono stati eseguiti, con maestria, da Davide Rotella al violino, Francesca Marincolo al pianoforte e Piera Marincolo alla chitarra.
*vicepresidente Comitato catanzarese Società Dante Alighieri
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