Concorso docenti in Calabria, due pronunce del Tar: "Irregolarità nelle procedure"

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  16 settembre 2025 21:50

Il Tar della Calabria e il Tribunale di Cosenza hanno rinvenuto “gravi irregolarità” nel concorso docenti per la classe di concorso A022 (Italiano, Storia e Geografia per le scuole secondarie di primo grado). I ricorsi hanno evidenziato “illegittimità dell’Ufficio scolastico regionale per la Calabria emersa grazie alla tenacia di un aspirante docente cosentino”. La denuncia delle “irregolarità” è arrivata da un aspirante docente cosentino, difeso dall’avvocato Giuseppe Carratelli.
   

 Il ricorso presentato ha reso possibile “far emergere violazioni procedurali e criticità nel sistema di valutazione dei candidati", culminate in due importanti pronunce giudiziarie, emesse rispettivamente dal Tribunale amministrativo regionale per la Calabria e dal Tribunale di Cosenza, sezione lavoro. Dalle sentenze emerge che l’Ufficio scolastico regionale per la Calabria “ha violato le quote di riserva: superando illegittimamente la percentuale del 50% dei posti riservati a determinate categorie, come previsto dalla normativa vigente, alterando di fatto la regolarità della graduatoria”; “ha omesso di valutare titoli legittimi: a causa di un errore tecnico della piattaforma ministeriale, non è stato possibile per il candidato inserire contratti a termine svolti, che avrebbero dovuto attribuirgli ulteriori due punti nel punteggio finale”.
    

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Il Giudice del lavoro di Cosenza ha riconosciuto il suo diritto a vedersi assegnati tali punti, condannando l’amministrazione a rettificare la graduatoria. Secondo la difesa, “solo grazie alla tenacia e alla perseveranza dell’aspirante docente, che ha intrapreso un lungo percorso giudiziario sia davanti al Giudice del lavoro che al Tribunale amministrativo regionale, è stato possibile accertare queste gravi irregolarità. Le sentenze, oltre a riconoscere le ragioni del ricorrente, rappresentano un precedente importante per la tutela dei diritti dei partecipanti ai concorsi pubblici e richiamano l’Amministrazione al rigoroso rispetto delle regole e dei principi di trasparenza e correttezza”.

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