di ANTONELLA SCALZI
Dall'ambiente al Psc, il Consiglio della verità è arrivato. L’intervento di Giuseppe Pisano con annessa richiesta di azzeramento dell'Esecutivo ha scatenato l'inferno e il bilancio di previsione è rimasto ai margini di un dibattito caratterizzato dall'assenza del sindaco, uscito dall'aula subito dopo aver relazionato sul bilancio di previsione. Lui non c'era, ma del Consiglio è rimasto protagonista del Consiglio anche durante l'intervento di Nicola Fiorita. Il leader di CambiaVento che nel mirino ha posto quella che ha definito la capacità della maggioranza «di fare apparire oro quello che non è».
L'opposizione, insomma, ha avuto ciò che ha sempre voluto: l'allargarsi, alla luce del sole, di quella frattura che loro denunciano da tempo. Per questo Fiorita ha detto basta a «un tirare a campare che il sindaco mette in atto da sette anni». Non è questione di bandiera, sullo sfondo - come ha detto Eugenio Riccio, dai banchi del gruppo misto, «ci sono gli interessi dei cittadini». Ecco perché Riccio ha provato a riportare l'attenzione su un bilancio di previsione che - per lui - «è fatto in maniera garbata e corretta». E se un cancro in Calabria c'è per Riccio «è la sanità», ma la Calabria è la regione che tra pochi mesi andrà al voto e il sindaco di Cosenza è stato, in qualche modo, l'ombra del Consiglio. Abramo-Occhiuto: due visioni della politica e un desiderio comune: salire sullo scranno più alto della Cittadella regionale. E, in questo senso, una lancia a favore di Abramo e del suo «bilancio lacrime e sangue» l'ha lanciata proprio Riccio convinto com'è che il «dissesto non sia esente da conseguenze per i cittadini». Abramo salvato in corner, dunque, da Riccio che in aula, però, ha portato anche il tema del Piano strutturale comunale per solleticare un sindaco sempre assente sulla scelta di stilarlo «nel chiuso di una stanza». E poi l'ambiente.
Oggi per Cavallaro non è stata una giornata semplice. La pulizia della città resta lì, ferma e pronta a essere innalzata a vessillo delle cose che non vanno. Ma Riccio qualche sassolino dalla scarpa se lo è tolto anche per ciò che concerne i Lavori pubblici. Vuole le carte per «ragionare su temi concreti»
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