Intervista al consigliere comunale Enrico Consolante dopo la 'burrasca' nell'ultima seduta dell'Assemblea municipale a Catanzaro
14 ottobre 2020 19:09di GABRIELE RUBINO
Nell'ultima seduta del Consiglio comunale di Catanzaro si è consumato un fragoroso strappo all'interno del gruppo 'Catanzaro con Abramo'. Formalmente per la mancata calendarizzazione di una pratica (LEGGI QUI), una pattuglia ha abbandonato l'aula lasciando da soli il sindaco, il capogruppo Giuseppe Pisano e Fabio Talarico. Fra chi è uscito c'è anche Enrico Consolante, tuttavia il consigliere a La Nuova Calabria spiega la sua posizione.
Cosa è successo in Consiglio comunale?
"Abbiamo assistito alla débâcle del gruppo politico del sindaco. E’ dovuta senza ombra di dubbio ad un’azione politica inefficace da parte del sindaco, che sicuramente sarà un ottimo amministratore ma nella gestione politica ha dimostrato le sue lacune. Evidentemente se dopo tanti anni non conta su un suo gruppo, e non fa parte ufficialmente di nessun partito politico, ci sarà un motivo. Eppure, questo gruppo aveva esordito nel migliore dei modi eleggendo prima il sindaco, poi presidente della Provincia di Catanzaro e da ultimo l’elezione al Consiglio regionale di Filippo Mancuso erano state dimostrazioni di quanto questo gruppo fosse credibile. Dal mio punto di vista, il primo segnale di tracollo è stato il momento in cui Rosario Mancuso si è dimesso da capogruppo per far posto non so per quali meriti Giuseppe Pisano. Inoltre, ho scoperto soltanto a conti fatti di riunioni e di decisioni non assunte in maniera collegiale".
Ha citato Filippo Mancuso che sembra essere il punto di riferimento del sottogruppo. E' con loro?
"Assolutamente no. C’era maretta all’interno del gruppo ma non pensavo che si arrivasse a questa spaccatura. Tuttavia, tengo a precisare come sia stato sotto gli occhi di tutti che nelle ultime sedute del Consiglio comunale ho abbandonato l’Aula".
Perché è uscito. C'è dell'altro?
"La risposta è molto semplice: l’attività del consigliere comunale è molto diversa da quella che è. Non so come fosse in passato, il consigliere comunale è concepito quasi come un peso. Potremmo farci un giro al Comune e vedere le condizioni in cui lavoriamo. L’attività del consigliere comunale non solo non viene apprezzata ma sembra visto come un impedimento tanto che per un periodo ai dirigenti è stato vietato di venire in commissione. Cosa ben diversa da quanto immaginavo. Pensavo che ognuno di noi potesse dare alla città il suo contributo. Non posso negare la mia forte delusione in merito all’atteggiamento assunto dal sindaco subito dopo la notizia dell’inchiesta sulle commissioni consiliari. Su questo continuo a sostenere che ho la massima fiducia nell’operato della magistratura e che verrà accertata la mia piena innocenza. Mio malgrado rimarrà una ferita indelebile la presa di distanza che il sindaco mi ha riservato, così come rimarrà nel cuore la vicinanza dimostratami dagli amici veri e finanche da conoscenti".
A questo punto cosa farà Consolante? Si dimetterà dal Consiglio o quantomeno passerà al misto?
"Chi mi conosce sa che sono fondamentale ottimista, penso che le cose si possano sanare e chiarire. Se sarà dimostrata la volontà di voler riprendere una piena e costruttiva collaborazione bene, altrimenti le nostre strade si separeranno definitivamente".
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