Consulente per il randagismo a Catanzaro, Veraldi contesta l’atto di nomina e promette battaglia

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Stefano Veraldi

L’assessore Belcaro nel mirino del consigliere comunale di Azione: «si arroga competenze dirigenziali».

  18 giugno 2024 12:03

Richiesta approvata e consulente per i diritti degli animali nominato, ma a riaprire quella che a questo punto sembrerebbe una pratica chiusa è il consigliere comunale Stefano Veraldi. L’esponente di Azione, paladino dei diritti degli animali da tempi assolutamente antecedenti alla sua elezione tra gli scranni del Consiglio comunale del capoluogo di regione, in effetti, formula molteplici perplessità e contesta per numerosi profili un atto che «è stato firmato dall’assessore al ramo Nunzio Belcaro pur essendo di esclusiva competenza dirigenziale». Per Veraldi sarebbe «interessante capire pure di quale dirigente: all’Ambiente o alla Pubblica Istruzione?». Senza troppi giri di parole, in effetti, il consigliere di opposizione parla di «nota resa davvero stonata da una sequela di anomalie» che se da un lato lo portano a chiedersi se «si possa effettivamente parlare di atto valido» dall’altro lo inducono pure a domandarsi «in base a quale criterio l’assessore Belcaro abbia scelto di protocollare la richiesta di consulenza tecnica non al settore che gestisce la Pubblica Istruzione bensì a quello che si occupa di Igiene ambientale e di farlo praticamente all’insaputa del dirigente Antonio Dominjanni». A certificarlo le carte in possesso di Veraldi che riporta alla luce la richiesta di accesso agli atti, da lui stesso avanzata proprio al settore Igiene ambientale lo scorso 18 aprile, per far notare come la risposta non lasci spazio a dubbi al punto tale da recitare testualmente: “Questo settore non ha istruito procedura di affidamento come consulente per il randagismo del Comune di Catanzaro”.
Tanti, dunque, i dubbi sollevati dall’esponente di opposizione rispetto a un atto che - a suo avviso - pare, anzi, essere stato redatto senza «seguire nemmeno le più elementari procedure imposte dalla legge». A dimostrarlo, tra le altre cose, pure il fatto che - almeno stando agli atti come lo stesso Veraldi fa notare - «non sia stata verificata neppure la disponibilità di personale interno a ricoprire tale incarico». Sullo sfondo requisiti stringenti che il consigliere comunale dalla spiccata vena animalista riconduce all’articolo 7 del decreto legislativo 165 del 2001 tuonando: «Sono stati bypassati con una leggerezza tale da indurmi a pretendere urgenti chiarimenti su una vicenda che va ben oltre le competenze del professionista individuato e impatta direttamente sul rispetto di dettami legislativi che il Comune di Catanzaro non ha alcun diritto di calpestare». Da qui il dubbio che rimanda la pratica a un’analisi stringente con Veraldi che avverte: «Se la fondatezza di un atto illegale fosse confermato dall’Autorità nazionale anticorruzione mi aspetterò provvedimenti seri verso i responsabili».

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