Nonostante la stagione turistica balneare 2024 si stia avviando alla conclusione,
continuano i controlli sul territorio e sulle acque dell’intera costa jonica della Provincia
di Cosenza da parte della Capitaneria di porto di Corigliano calabro e della locale
Sezione operativa navale della Guardia di Finanza.
A finire sotto la lente d’ingrandimento di Guardia costiera e Finanza, stavolta, è stato
il fenomeno del noleggio abusivo di imbarcazioni da diporto: un utilizzo indebito di tali
unità, effettuato senza le previste autorizzazioni e, assai spesso, senza l’impiego delle
dotazioni di sicurezza obbligatorie, individuali e collettive, da parte di diportisti privi
delle prescritte abilitazioni professionali.
A catalizzare l’attenzione del Nucleo operativo di polizia marittima della Capitaneria di
porto e della Sezione operativa navale della G.d.F. di Corigliano, questa volta è stato
il mondo dei social (Instagram e Facebook), sul quale un diportista della zona non si
peritava di pubblicizzare delle vere e proprie minicrociere effettuate con la propria
imbarcazione, senza che lo stesso fosse in alcun modo autorizzato a svolgere tale
attività.
Lo scorso fine settimana, pertanto, sono scattati i controlli, effettuati congiuntamente
dai militari dei due Comandi, grazie ai quali si è potuto accertare una vera e propria
attività di noleggio di imbarcazione da diporto abusiva, effettuata peraltro in mancanza
del previsto titolo abilitativo da parte del soggetto che aveva la responsabilità della
condotta, oltre che in carenza delle idonee dotazioni di sicurezza previste a tale scopo
e, per soprammercato, con un numero di passeggeri a bordo superiore a quello
consentito.
Al responsabile delle violazioni sono state, pertanto, elevate sanzioni amministrative
pecuniarie per un importo complessivo di circa diecimila euro.
A riguardo, è appena il caso di ricordare l’importanza del rispetto delle norme in
materia di sicurezza della navigazione da parte dei diportisti: importanza che aumenta
esponenzialmente quando questi esercitano un’attività commerciale, in special modo
quella di noleggio, ossia quando l’unità, in corrispettivo del prezzo (nolo) pattuito, viene messa a disposizione di clienti (noleggiatori) per un periodo da trascorrere in mare,
restando sotto la responsabilità dell’armatore/proprietario (noleggiante)
dell’imbarcazione, soggetto alle cui dipendenze resta anche l’equipaggio.
Tralasciando le ovvie ricadute in termini di mancato versamento all’Erario delle dovute
imposte, spesso le norme in materia sono violate, o eluse, per “risparmiare” sull’acquisto di idonee dotazioni di sicurezza, ovvero sull’impiego di personale che
difetta dei previsti titoli abilitativi per la condotta dell’unità (che nel caso del noleggio
“non occasionale” - quello esercitato direttamente dal proprietario dell’unità munito di
semplice patente nautica, con una serie di limitazioni previste dall’art. 49 bis del
Codice della nautica da diporto - sono dei veri e propri titoli marittimi professionali): in
ogni caso, si tratta di condotte che comportano dei seri rischi per la sicurezza di chi,
non solo d’estate, intende trascorrere uno o più giorni in mare e che, pagando, ritiene
in buona fede di aver affidato la propria incolumità a soggetti qualificati che utilizzano
allo scopo barche in regola sotto tutti i punti di vista.
L’invito delle Autorità, pertanto, è quello di affidarsi per queste attività ricreative solo a
persone che impiegano imbarcazioni autorizzate e personale idoneo, richiedendo ai
responsabili assicurazione in tal senso, al fine di evitare di esporsi a inutili rischi.
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