Vincenzo Bosco (Senatore Accademico UNICZ), Fedele Graziani (Rappresentante degli studenti Consiglio di Scuola Medicina e Chirurgia), Stefano Gualtieri (Rappresentante degli studenti Consiglio di Scuola Medicina e Chirurgia), Angela Bianco (Rappresentante degli Studenti Medicina e Chirurgia – Consulta Studenti), Eros Rotella (Rappresentante degli Studenti in Seno alla Consulta Studenti – Area Medica e Sanitaria), Caroleo Zaninni (Rappresentante degli studenti in seno alla Commissione Paritetica Scuola Medicina e Chirurgia), Aldo Mesiti Rappresentante degli studenti in seno alla Commissione Paritetica Scuola Medicina e Chirurgia), scrivono al presidente della Giunta regionale Jole Santelli, ai parlamentari calabresi, al presidente del consiglio Regionale Domenico Tallini
e al sindaco di Catanzaro per esprimere tutta preoccupazione per il futuro dei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e professioni sanitarie. "Ogni anno in Calabria vengono formati centinaia di studenti, che si inseriscono nel tessuto sociosanitario della nostra Regione, arricchendolo di preziose e qualificate professionalità.
In queste ore stiamo registrando un sentimento di forte disappunto e preoccupazione legati alle dichiarazioni rilasciate dal Commissario Giuseppe Zuccatelli, che rifiuta l’utilizzo di Villa Bianca come centro COVID regionale, idea condivisa anche dagli studenti, proponendo di istituirne uno al padiglione del Policlinico Universitario.
Aprire un centro COVID presso il padiglione C del policlinico, significherebbe decretare la chiusura dell’unica facoltà di Medicina e Chirurgia in Calabria. Il corpo C oltre che ospitare molti laboratori, visitate e frequentati dagli studenti per fini formativi, ospita la mensa dell’Ateneo. Il danno sarebbe di proporzioni enormi. La promiscuità delle aree, una parte destinate ad area COVID ed una parte agli studenti, genererebbe confusione e paura, oltre che pericolo di contagio e formazione di focolai epidemici tra la popolazione studentesca.
Per questi motivi, ci opponiamo alla scelta scellerata, di voler creare un centro COVID all’interno di una università. Sarebbe il primo caso in Italia. Ci saremmo auspicati da parte del Commissario, prima di attivarsi in scelte che comunque interessano trasversalmente Azienda e Università, l’apertura di un confronto con la rappresentanza studentesca. Ci affidiamo alle Loro sensibilità e al Loro buon senso, affinché venga preservato il diritto alla salute e allo studio degli studenti che popolano il nostro Campus, istituendo un centro COVID regionale nella città di Catanzaro, al di fuori degli edifici dove attualmente insistono la facoltà di medicina e le scuole di specializzazione".
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