di FRANCESCO PARAVATI
C’è grande confusione sotto il cielo romano, e la conferenza stampa organizzata dal ministero degli esteri e della Salute presso la stampa estera non ha certo aiutato a chiarire i tanti dubbi dei corrispondenti stranieri, né quelli degli albergatori e dei ristoratori di tutta Italia che stanno iniziando a soffrire troppo l’allarmismo difuso in questi giorni.
Basta fare una passeggiata tra le vie di Roma, sotto il caldo sole primaverile che sta baciando la città eterna, per toccare con mano gli effetti devastanti dell’epidemia comunicativa del coronavirus. Seppure Roma infatti sia quasi miracolosamente immune dai casi di contagio e i pochi pazienti siano stati resuscitati da terapie intensive e farmaci salvavita i tavoli dei ristoranti più gettonati sono deserti.
I turisti che pur continuano a camminare preferiscono disertare luoghi chiusi e contatti ravvicinati, pochi quelli che hanno trovato le mascherine, ieri un abusivo al pantheon le vendeva a 10 euro al pezzo rigorosamente made in China, le farmacie intanto espongono cartelli in tutte le lingue che dichiarano il tutto esaurito. I famosi “buttadentro” dei ristoranti ormai sono più dei clienti, mentre prima stazionavano davanti ai tavoli ora si allontanano decine di metri coi menù in mano pur di rimediare qualche sprovveduto da scortare fino al proprio locale difendendolo dagli assalti della concorrenza.
Neppure chi non ha mai avuto bisogno di stratagemmi del genere può stare tranquillo, Alfredo alla Scrofa, dal 1914 punto di riferimento delle Vacanze Romane di attori holliwoodiani e miliardari russi, grazie alle sue mitiche fettuccine mantecate direttamente nella forma di grana, è stranamente deserto. L’attuale proprietario Mario Mazzetti (vedi video intervista a fianco), è seduto su uno dei tavolini fuori che in altri tempi sarebbero stati pieni di fettuccine. “Sicuramente stiamo iniziando a soffrire anche a Roma, meno di Milano ma questo prossimo week end ci aspettiamo il deserto. Ed è solo l’inizio stanno disdicendo tutte le prenotazioni di eventi e tour operator esteri per i prossimi due mesi, senza dare altre motivazioni che la paura “coronavirus” e noi non sappiamo neanche come tranquillizzarli”. Intanto si spera che passerà mentre arriva un’ottima carbonara cui in troppi stanno rinunciando in questi giorni. Qual è il rimedio quindi? “per ora puntare sulla clientela italiana, che ci conosce e non deve aver paura di uscire e mangiare un bel piatto di fettuccine, abbiamo tanti clienti storici che speriamo torneranno”. Insomma tocca agli italiani uscire di casa e riempire i troppi posti vuoti lasciati dai turisti stranieri, ma a questo punto sarebbe utile abbassare i prezzi : un piatto di (ottima) carbonara ben 17 euro con acqua e coperto!
Ristoranti vuoti nella capitale
Farmacie a Roma
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