“Chiedo al Presidente f.f. , Spirlì, di non perdere altro tempo e di procedere subito con l’immediata chiusura di tutte le scuole, di ogni ordine e grado, in Calabria, così come ha fatto il Governatore della Puglia. In Calabria si è ancora in tempo per evitare che il contagio dilaghi anche nelle scuole con conseguenze disastrose. Non sono un esperto ma sulla base dei numeri e dell’evoluzione del virus sono convinto che la causa numero uno dell’esplosione della seconda ondata pandemica sia proprio legata alla riapertura delle scuole e al conseguente sovraffollamento dei mezzi di trasporto, pubblici e privati". Così in una nota stampa di Franco Corbelli presidente di Diritti civili.
"Parlano le cifre, assai eloquenti. In Italia con la riapertura delle scuole - prosegue Corbelli - si sono rimessi in movimento oltre 11milioni di persone, tra alunni, docenti e altro personale con conseguenze, per i trasporti, drammatiche e con il rischio contagio assai forte. Non capisco perché anziché evocare lockdown generalizzati, penalizzando un intero Paese con conseguenze catastrofiche per l’economia (e non solo), non si proceda subito con la chiusura di tutte le scuole, per due mesi, sino a Natale, per poi riaprirle subito dopo le Festività natalizie. Vediamo se, in due mesi, i contagi si dimezzano oppure no, con 11 milioni di persone in meno in movimento ogni giorno in Italia".
"La conferma che la riesplosione del contagio - secondo Corbelli - sia dovuta principalmente alla riapertura delle scuole è dimostrata anche dal fatto, indiscutibile, che durante l’estate nonostante il massiccio spostamento di milioni di persone(ma prevalentemente con mezzi propri e per stare all’aperto: mare, monti, piazze…) il virus sembrava scomparso! E non certo per il caldo! Ecco perché se prevale un minimo di ragionevolezza, responsabilità e buon senso si deve subito intervenire con la chiusura immediata di tutte le scuole sino a Natale. Mi auguro che il Presidente f.f. , Spirlì , non si faccia condizionare e lo faccia, per arrestare questa spirale del contagio che sta interessando anche la Calabria(sia pure sino ad oggi con numeri, per fortuna, ancora ridotti) e per prevenire quella che potrebbe diventare una tragedia se il coronavirus dilagasse anche nelle scuole e nelle famiglie. Vanno chiuse le scuole - conclude - non i bar, i ristoranti, le pizzerie e gelaterie alle 18, dove il rischio contagio è infinitamente minore rispetto al mondo della scuola e alle diverse attività collegate”.
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