Corbelli (Diritti Civili): "Sempre più necessario cimitero internazionale migranti"

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Franco Corbelli leader movimento Diritti civili
  27 febbraio 2023 19:21

“La straziante storia della bambina senza nome( una delle tante giovanissime vittime sconosciute) che sarà sepolta solo con un codice e il problema della mancanza di loculi per la sepoltura di tutte le vittime del tragico naufragio nel mare di Cutro, dimostra, ancora una volta, quanto sia importante, urgente e assolutamente indispensabile il Cimitero internazionale dei Migranti, che, grazie ad una lunga, ininterrotta battaglia di Diritti Civili, iniziata dieci anni fa, subito dopo la strage di Lampedusa del 3 ottobre 2013, stiamo realizzando a Tarsia e che dopo la sospensione dei lavori, tre anni fa, a causa della pandemia e per l’esaurimento della prima tranche di finanziamento, sarà adesso presto ultimato, come ha assicurato, un mese fa, il 27 gennaio scorso, all’ex Campo di Concentramento di Ferramonti, in occasione della ricorrenza della Giornata della Memoria, il presidente della Regione, Roberto Occhiuto”. E’ quanto afferma, in una nota, il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, che ricorda come “questa grande opera umanitaria nasce proprio con questo obiettivo di civiltà: dare dignità alla morte di questi poveri migranti, con una degna sepoltura per tutti in un luogo preciso e nel rispetto delle diverse culture religiose, cancellando in questo modo la disumanità di tutti quei corpi, quasi tutti senza nome, come la sfortunata “bambina di Cutro”, una delle tante giovanissime vittime sconosciute, che vengono sepolti, grazie alla solidarietà di tanti comuni, in molti piccoli, sperduti cimiteri, quasi tutti siciliani e calabresi, che di fatto ne cancellano in questo modo ogni ricordo e possibile riferimento per i loro familiari dei lontani Paesi del mondo che non sapranno mai dove andare un giorno per cercare i loro cari, per portare un fiore e dire una preghiera! Il Cimitero internazionale dei Migranti – ha concluso Corbelli – si sta realizzando in un posto fortemente simbolico, su una collina della Pace, un’area di oltre 28mila mq, immersa tra gli ulivi secolari, che resteranno, di fronte al Lago e al vecchio cimitero comunale, in parte ebraico, e a breve distanza dall’ex Campo di Ferramonti, luogo di prigionia ma anche di grande umanità, dove, durante la guerra, nessuno degli oltre tremila internati subì mai alcuna violenza. Soprattutto per questo, come ho più volte detto in questi anni, è stato scelto questo luogo storico per questa grande opera universale, conosciuta e apprezzata nel mondo”.

 

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