Corigliano-Rossano, i consiglieri di FdI denunciano la scarsa trasparenza amministrativa

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  11 novembre 2024 16:39

L’Amministrazione Stasi di Corigliano-Rossano è nell’occhio del ciclone, accusata di limitare sistematicamente l’accesso agli atti ai consiglieri comunali, in violazione del principio di trasparenza. Dopo mesi di richieste ignorate e risposte elusive, i consiglieri di Fratelli d’Italia, Daniela Romano e Guglielmo Caputo, tornano alla carica con una denuncia dura e circostanziata: questa Amministrazione sarebbe impegnata a tenere segreti documenti fondamentali e a negare alla minoranza la possibilità di svolgere il proprio mandato di controllo.

 

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Missiva ANAC e accesso agli atti negato: «Comportamento inqualificabile»

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È recente l’ultimo episodio di censura. I consiglieri Romano e Caputo avevano richiesto di visionare una missiva dell’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) indirizzata all’Amministrazione Stasi, riguardante il cumulo di incarichi conferiti al Segretario Comunale Paolo Lo Moro, già oggetto di polemiche per il suo ruolo potenzialmente incompatibile. Alla loro richiesta, l’Amministrazione ha risposto che la nota di ANAC sarebbe stata «riservata personale» per il Sindaco e non destinata all’Ente; una risposta trasmessa via Pec, a firma digitale del Segretario Lo Moro, in cui si invitavano i consiglieri a «interloquire direttamente» con il Sindaco. «Una situazione paradossale», commenta Daniela Romano. «Siamo di fronte a una gestione arbitraria e profondamente offensiva del diritto alla trasparenza, che viene calpestato con pretesti ai limiti dell’assurdo. Non solo la nota ANAC viene nascosta ai consiglieri, ma addirittura la richiesta di accedere al documento ci viene rispedita al mittente, con la ridicola raccomandazione di contattare direttamente il sindaco. È una violazione palese del nostro ruolo e dei nostri diritti». Per questo motivo, la consigliera Romano si è rivolta personalmente al Sindaco per chiedere udienza, ma senza ottenere risposta tempestiva.

 

Il ruolo del Prefetto e il mancato chiarimento dell’Amministrazione

 

A fronte di questo rifiuto, i consiglieri di FDI hanno ritenuto necessario rivolgersi al Prefetto di Cosenza. Quest’ultimo, intervenendo prontamente, ha inviato una raccomandazione al Segretario Lo Moro affinché l’Amministrazione fornisse «ogni utile chiarimento» sulla questione. L’intervento del Prefetto è stato determinante per sbloccare la situazione, ma nonostante il suo richiamo ufficiale, l’Amministrazione sembra persistere in un atteggiamento ostruzionistico e volto a insabbiare le sue stesse mancanze. La stessa Romano ha sottolineato: «Ringraziamo il Prefetto per il suo intervento tempestivo e per aver sollecitato una maggiore apertura da parte dell’Amministrazione, ma resta intollerabile che debba essere un organo esterno a richiamare chi governa la città a un minimo di decoro istituzionale».

 

Una città ostaggio della politica del “muro di gomma”

 

A peggiorare il quadro è emerso che la paternità della firma di risposta della nota trasmessa via pec non sarebbe da attribuire al segretario Lo Moro.  Questo episodio, se confermato, definito dai consiglieri «sconcertante», appare come l’ennesima manovra per proteggere l’Amministrazione e sviare l’attenzione dalle sue responsabilità. «Ancora una volta, la burocrazia diventa il parafulmine di una condotta politica inqualificabile e sconcertante, il cui obiettivo è bloccare qualsiasi forma di verifica da parte dell’opposizione», accusano i consiglieri di FDI. Ma non si tratta di un episodio isolato. Recentemente, anche il Ministro per le Imprese e il Made in Italy, Adolfo Urso, ha rivolto la propria attenzione al comune di Corigliano-Rossano, segnalando potenziali anomalie nell’Amministrazione e nel modo in cui essa affronta alcuni problemi rilevanti per il territorio. La trasparenza, principio fondante di ogni amministrazione pubblica, sembra essere ignorata, lasciando cittadini e consiglieri nell’impossibilità di accedere a informazioni fondamentali per la comunità.

 

Boicottaggio e ritardi sistematici: un diritto negato ai consiglieri

 

Non è solo la nota ANAC a essere stata preclusa ai consiglieri. Guglielmo Caputo ha denunciato che anche l’accesso a una comunicazione inviata dalla Corte dei Conti è stato bloccato dall’Amministrazione. La nota conteneva richieste specifiche in merito a un esposto presentato proprio dal consigliere Caputo. «È paradossale che, in qualità di firmatario dell’esposto, non possa avere accesso alla risposta della Corte dei Conti», spiega Caputo. «Siamo di fronte a un muro di gomma che l’Amministrazione ha eretto per proteggere le proprie zone d’ombra, senza alcuna considerazione per i diritti dei consiglieri e dei cittadini». Anche le richieste di chiarimento e le interrogazioni a risposta orale avanzate da mesi vengono sistematicamente ignorate. «Le nostre interrogazioni non vengono nemmeno inserite all’ordine del giorno. Questo non è solo un ostacolo al nostro lavoro di opposizione, è un insulto all’intera cittadinanza che rappresentiamo».

 

Una città sotto assedio amministrativo

 

Quello di Corigliano-Rossano è un caso che solleva inquietanti interrogativi sulla gestione del potere da parte dell’Amministrazione Stasi. La città sembra essere sotto assedio da una politica di “muro di gomma” che impedisce ogni forma di partecipazione e di trasparenza. «Siamo di fronte a un’amministrazione allergica alla trasparenza», concludono Caputo e Romano. «È inaccettabile che una parte politica gestisca la macchina comunale come un fortino inaccessibile, bloccando di fatto qualsiasi azione di controllo. La nostra comunità è ostaggio di un gruppo di potere che ha trasformato il Comune in un’entità chiusa, impermeabile a ogni verifica e orientata soltanto alla propria autoconservazione». L’auspicio dei consiglieri Romano e Caputo è che, grazie anche all’intervento del Prefetto, si possa ripristinare almeno un minimo di correttezza istituzionale e che la trasparenza non resti solo una parola vuota.

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