di GIOVANNA BERGANTIN
Già da qualche giorno l’Università della Calabria sta effettuando presso il Centro Sanitario, diretto dal prof. Sebastiano Andò, i tamponi per lo screening dei medici di base della provincia di Cosenza. “Attualmente ogni atto oblativo realizzato dalla ricerca deve essere anche funzionale”, dice, raggiunto al telefono, il prof. Sebastiano Andò, emerito di Patologia Generale e primo Preside della Facoltà di Farmacia.
La preziosa iniziativa, realizzata in sinergia col 118 e l’azienda Sanitaria Territoriale di Cosenza, resa possibile dopo la soluzione della questione burocratica, segue la lunga e consueta collaborazione, messa in atto già da diversi decenni, tra gli organi sanitari territoriali e i servizi attivi nel Centro Sanitario dell’Ateneo di Arcavacata.
”Proprio per una mia visione di Città Universitaria che va ben oltre il semplice diritto alla salute della popolazione del Campus, ho voluto – dice il Prof. Andò – ed ho portato a compimento, l’idea di un Centro Sanitario d’Ateneo con all’interno una serie di servizi importanti e basilari, oggi attivi:il laboratorio di chimica clinica e tossicologica, l’emergenza del 118, una postazione di continuità assistenziale H24 (ex guardia medica), unica nel territorio regionale, un centro regionale di riferimento per la diagnosi e la terapia del nanismo ipofisario per la diagnosi precoce di patologie di rilevanza sociale, una postazione Avis, un consultorio familiare ginecologico dell’Asp di Cosenza. Quest’ultimo servizio è stato attivato per la particolare condizione di genere dell’Unical, infatti effettua più di 100 visite ginecologiche, e non ostetriche, a settimana. Inoltre, ricordo che il centro sanitario ha espresso altresì al suo interno un nucleo di ricerca pioneristico che ha realizzato screening epidemiologici di rilevanza preventivo- sociale. Un gruppo tuttavia, capace di interagire con i settori della ricerca di base realizzando l'approccio interdisciplinare della ricerca preclinica traslazionale, un approccio che ha dato un contributo fondamentale al riconoscimento da parte del MIUR dell'area medica del nostro Ateneo come area di eccellenza nazionale, l'unica in tutto il mezzogiorno d' Italia. IL Centro Sanitario eroga oggi complessivamente 40.000 prestazioni sanitarie annue di diversa tipologia definendo all'interno del campus una moderna urbanità destinataria sia di servizi assistenziali primari sia di servizi a vocazione preventivo socio-sanitaria (vedi consultorio familiare). In questo contesto trova sensibilità socio- culturale ed operatività il sostegno dato ai medici di base quale unica categoria professionale sanitaria del tutto trascurata da ogni provvedimento protettivo nell'attuale drammatica emergenza sanitaria”.
Insomma, in tempi di Coronavirus, abbiamo modo di capire l’importanza di questa struttura attiva dentro l’Ateneo di Arcavacata di Rende, capace di svolgere le funzioni di un piccolo dipartimento di emergenza/urgenza con servizi di prevenzione e profilassi destinati non solo alla popolazione universitaria, ma al servizio anche dei cittadini residenti nel territorio e, in questo caso, dei medici di base e sanitari.
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