Coronavirus. Avvocato morto a Roma aveva preso parte a un processo a Catanzaro. I giudici rassicurano: "Nessuno ha manifestato sintomi"

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images Coronavirus. Avvocato morto a Roma aveva preso parte a un processo a Catanzaro. I giudici rassicurano: "Nessuno ha manifestato sintomi"
L'avvocato Alessandro Vannucci
  01 aprile 2020 17:41

di STEFANIA PAPALEO

Un avvocato del Foro di Roma, Alessandro Vannucci, deceduto il 26 marzo per Coronavirus è stato presente a un processo a Catanzaro il precedente 21 febbraio, ovvero una settimana prima dell'insorgere dei primi sintomi, riscontrati il 28 febbraio, e adesso i difensori dell'imputato chiedono di valutare l'opportunità di rinviare la prossima udienza fissata per l'8 aprile. In tal senso la segnalazione inoltrata dagli avvocati del foro di Catania, Filippo Giunghedi e Giuseppe Sttrano Tagliareni, alla Corte di Appello presso la Procura generale della Repubblica di Catanzaro che, a sua volta, a firma del procuratore generale, Beniamino Calabrese, e del presidente della Corte, Domenico Introcaso, l'ha spedita all'indirizzo  del dipartimento della Salute della Presidenza della Regione Calabria.

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La comunicazione, ovviamente, ha poi raggiunto tutti gli avvocati del foro di Catanzaro, oltre ai magistrati che hanno presieduto non solo il processo al quale l'avvocato Vannucci aveva preso parte come testimone, ma anche quello che era stato celebrato subito prima, dal momento che, anche se per breve durata, si era verificata la contemporanea presenza in aula delle parti interessate a entrambi.

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La presidente del collegio, da parte sua, ha già evidenziato che lo sfortunato avvocato, in occasione dell'esame, era rimasto a distanza superiore da un metro dal collegio e che, in ogni caso, nessuno dei partecipanti a quell'udienza (componenti del collegio, personale amministrativo e tecnici) ha, ad oggi, riferito di sintomatologia o malesseri riconducibili al Covid-19, come non ne ha riferito il sostituto procuratore generale che, peraltro, al termine dell'udienza, ricorda di aver stretto la mano all'avvocato poi deceduto in quanto conoscenti da tempo.

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Insomma, il rischio sembra proprio essere stato ormai scongiurato, anche se i difensori dell'imputato del processo in questione insistono per il rinvio della prossima udienza. Richiesta sulla quale sarà la Corte d'appello, adesso, a doversi pronunciare, tenendo conto anche della normativa in materia. Fermo restando il dolore per la perdita di un professionista che in molti conoscevano anche in Calabria.

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