di Massimo Pinna
Tanta attesa per nulla, o quasi. Il primo aprile si conferma un giorno di scherzi. Ma stavolta non tanto graditi. Il sito dell’Inps è andato il tilt.
Come conferma il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, oltre al grande numero di domande, un vero boom di ben 100 al secondo, il sito Inps è stato oggetto di attacchi hacker. Oggi, c'era il via alle domande per le 600 euro di indennità che andranno ad autonomi, partite iva, stagionali, agricoli, del turismo e dello spettacolo. “All'Inps sono giunte 100 domande al secondo – conferma il premier con 300 mila richieste ad oggi, e questo ha creato qualche problema”. E determinando il blocco. Insomma, si è aperta una falla nel sistema. Una falla che, con scambio di dati e di persone, ha fatto prendere posizione anche al garante nazionale della privacy, Antonello Soro. “Siamo molto preoccupati per questo gravissimo data breach. Abbiamo immediatamente preso contatto con l’Inps e avvieremo i primi accertamenti per verificare se possa essersi trattato di un problema legato alla progettazione del sistema o se si tratti invece di una problematica di portata più ampia. Intanto è di assoluta urgenza che l’Inps chiuda la falla e metta in sicurezza i dati”. Le risorse basteranno per tutti, e ci sarà tempo per le domande di tutti. “Non c’è fretta, pagheremo il 15 aprile”.Questa è in sintesi la posizione rassicurante dell’Istituto guidato da Pasquale Tridico.
Ma intanto molti cittadini, e gli operatori dei patronati, sono stati messi a dura prova. In questo periodo di forte stress, ci si è aggiunto questo grave disservizio di oggi. Qualcuno, specie tra gli assistiti ha sbottato. “Non è possibile che, quando un semplice social sopporto migliaia di dati al secondo, il sito dell’Inps vada in tilt, sempre in giornate come queste”. Il gravissimo data breach sul sito dell'Istituto di previdenza, per il presidente Tridico, è colpa degli hacker. E poi, con l’emergenza, tutto si può giustificare. “Ma il problema - dicono alcuni assistiti davanti ad un patronato - è l’ordinario, non lo straordinario”.
E qualcuno, come Schifani di Forza Italia, arriva a chiedere le dimissioni di Tridico. “Lo avevamo chiesto qualche giorno fa per molto meno di oggi: Tridico si faccia da parte nell'interesse del Paese". In ogni caso, arriva la precisazione di Tridico sulla modalità di accesso da domani. “Dalle ore 8 alle 16, il sito sarà accessibile per i patronati, dalle 16 in poi per i cittadini”. Questo per decongestionare il traffico sul sito. Che oggi ha registrato, prima del blocco. 630 mila domande.
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