Coronavirus. Calabria zona rossa, Santacroce (FI): "I mestieranti della politica la nostra rovina"

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"Se oggi il governo Conte è costretto a dichiarare zona rossa la Calabria per il semplice fatto che non abbiamo un sistema sanitario idoneo a garantire posti letto per l’emergenza sanitaria e incapaci di reggere l’urto della seconda ondata, la colpa ha un solo nome: i mestieranti della politica calabrese"

  04 novembre 2020 15:28

Così, commenta la situazione calabrese, Frank Mario Santacroce (Forza Italia).

"Se oggi il governo Conte è costretto a dichiarare zona rossa la Calabria per il semplice fatto che non abbiamo un sistema sanitario idoneo a garantire posti letto per l’emergenza sanitaria e incapaci di reggere l’urto della seconda ondata, la colpa - afferma - ha un solo nome: i mestieranti della politica calabrese".

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Santacroce attacca: "Ossia coloro, che senza distinzione di colore, negli ultimi 30 anni, pensando solo a coltivare il proprio orticello, ad ingrassare il proprio portafoglio, a pensare a vitalizi, portaborse e tornaconti personali, hanno completamente dimenticato e mal governato il sistema sanitario calabrese portandolo al collasso".

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Questo il pensiero dell’esponente di forza Italia, Frank Mario Santacroce, già candidato alle recenti elezioni dello scorso mese di gennaio. "È impensabile che oggi, tanti lavoratori autonomi, commercianti, artigiani, piccole e medie imprese, debbano sospendere le loro attività e rischiare di chiudere le serrande definitivamente perché chi ci ha governato non ha saputo creare un sistema sanitario efficiente ed a misura di paziente".

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"Eppure  - aggiunge - noi cittadini, noi calabresi, abbiamo dimostrato maturità e sapienza nell’evitare i contagi e ridurre al minimo i rischi tanto che non solo in Italia ma anche all’estero ci hanno tributato lo stemma di zona verde per il bassissimo tasso di contagiosità ma il nonostante ciò il sistema ospedaliero è già al collasso. Non è pensabile che a Catanzaro con appena 116 casi attivi di cui 21 in reparto; 3 in terapia intensiva; 92 in isolamento domiciliare, siamo già in emergenza. Ed allora negli 8 mesi appena trascorsi il commissario della sanità calabrese, Cotticelli perché non si è preoccupato di performare e migliorare la capienza dei posti letto per l’emergenza? Perché non si è preoccupato di utilizzare strutture alberghiere o di altra natura per creare ricoveri temporanei per l’emergenza? Da più parti è stata denunciato questo allarme, dagli ordini professionali, alle associazioni di consumatori e di categorie ma nessuno si è interessato. la Regione Calabria avrebbero potuto e dovuto affrontare la situazione in modo diverso".

"La politica si sarebbe dovuta muovere per tempo - commenta - per poter affrontare al meglio l’annunciata seconda ondata. Ma in questi mesi nulla è stato fatto, Per non parlare delle scelte cervellotiche del governatore Spirlì, che sospende, all’interno degli ospedali, i ricoveri e le prestazioni specialistiche e ambulatoriali pubbliche non urgenti quasi a pensare che un anziano o un disoccupato può andare a farle a pagamento dai privati anche se non convenzionati. Assurdo quanto incomprensibile questo provvedimento. In assenza di una politica qualificata, efficace e concludente a cosa è servito commissariare la Sanità calabrese, da ormai 6 lunghi anni se poi non abbiamo visto risultati ne a livello di servizi ne di riduzione della spesa sanitaria".

"È vero - precisa Santacroce - che è facile oggi puntare il dito ma se non facciamo una rivoluzione culturale e ci spogliamo dei panni della politica assistenzialista e del favore in cambio del voto, la nostra calabria non cambierà mai e la colpa che prima era dei mestieranti della politica sarà di chi li ha votati e - conclude - continuerà a farlo".

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