Coronavirus. Cassala (UIL Artigianato della Calabria): "Le domande presentate sono 1435. In arrivo i primi soldi"

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images Coronavirus. Cassala (UIL Artigianato della Calabria): "Le  domande presentate sono 1435. In arrivo i primi soldi"
Benedetto Cassala
  11 aprile 2020 14:21

 1435 esattamente sono le domande presentate dalle imprese artigiane della Calabria per mettere in protezione quasi 4.000 lavoratori dipendenti. Molti   in queste settimane sono a riposo, spesso forzato come nel caso dei parrucchieri e degli estetisti perché le attività sono chiuse per decreto, in altri casi perché la crisi sta mordendo anche le attività artigianali, per cui riduzione di commesse o di lavori da svolgere e… ammortizzatore sociale per i lavoratori dipendenti. In attesa di tempi migliori o, almeno, del lento uscire da questa emergenza sanitaria che sta sempre più manifestandosi come crisi economica, produttiva e occupazionale.

“E, una volta tanto, saranno proprio i lavoratori dipendenti del Comparto artigiano ad essere tutelati prima di tanti altri che si trovano, ahimè, nelle medesime condizioni di disagio e di necessario sostegno economico - fa rilevare Benedetto Cassala, Coordinatore della UIL Artigianato della Calabria che in queste settimane ha gestito, per conto del suo sindacato,con lo straordinario e costante supporto della UIL Nazionale Comparto artigianato  gli accordi con le controparti, i contatti con i consulenti del lavoro, la lavorazione delle domande -E’ stato un grande lavoro che impegna, a livello nazionale, la macchina del Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato, a cui compete il pagamento degli ammortizzatori sociali ai lavoratori dipendenti del Comparto artigiano sospesi dal lavoro in ragione del Coronavirus.Ma un grande impegno è richiesto anche a EBAC, l’Ente bilaterale regionale dell’artigianato, per raccogliere le domande, verificare la regolarità contributiva delle aziende, registrare le effettive assenze dei lavoratori, fare i calcoli affinché si possa pagare questa speciale cassa integrazione.”

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E ancora.  “Do con piacere atto al Presidente dell’Ente, Giovanni Aricò,  al Vice presidente, Michele Gigliotti,ed al direttore Montaleone Andrea, di avere operato in linea con quanto ci si era ripromessi, solo qualche mese fa, nel corso della celebrazione di un importante anniversario dell’EBAC: mettere la bilateralità al servizio delle imprese artigiane calabresi, offrire servizi a loro e protezione ai loro dipendenti. E, questa dell’erogazione degli ammortizzatori sociali per coronavirus, è stata sicuramente la prova del fuoco. Che stiamo superando brillantemente.”

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Anche per la Calabria, infatti, sono già messe a disposizione le somme perché, appena passata Pasqua, si possa cominciare ad erogare il dovuto alle aziende artigiane. In questo modo le somme potranno essere messe subito in busta paga del lavoratore. E si proseguirà a ritmi accelerati, perché nessun imprenditore artigiano venga lasciato senza supporto e nessun lavoratore dipendente da azienda artigiana si trovi senza reddito. “Al momento si fa conto di impiegare le risorse economiche accantonate negli anni dal Fondo (anche se parte di quelle somme vanno preservate per l’ordinaria attività di sostegno al reddito nelle situazione di crisi produttiva) e sulle somme conferite con decreto qualche giorno fa. Ma molti più soldi serviranno per pagare gli ammortizzatori sociali a tanti soggetti per le 9 settimane previste e versare, in parallelo, i contributi previdenziali. Non per nulla -segnalano dalla UIL nazionale - il Fondo e le parti sociali costitutive, Associazioni Artigiane o Sindacati che siano, hanno cominciato a battere cassa al Ministero dell’Economia. Servono tanti soldi e, soprattutto, servono subito.”

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“Siamo molto soddisfatti che anche da noi si sia lavorato all’unisono, Sindacati e Associazioni datoriali, nell’Ente bilaterale come nelle normali relazioni fra parti sociali, al fine di riuscire presto ad erogare ai lavoratori del Comparto artigiano le somme spettanti. A dimostrazione che la bilateralità, se ben messa in campo, funziona ed è fondamentale.” Con un forte auspicio da parte del dirigente della UIL Artigianato calabrese: “Che anche le aziende che erano fuori dalla bilateralità comincino a farsi vive e regolarizzare le posizioni così da far accedere i dipendenti agli ammortizzatori sociali che gli spettano (sono previsti piani di rientro delle somme dovute, per contratto e per legge, nell’arco di un triennio e a partire da gennaio prossimo): passata la pandemia, si potranno mettere a disposizione loro e dei lavoratori le coperture e l’assistenza che aiutano i lavoratori e le loro famiglie, ma anche lo sviluppo delle produzioni e la crescita delle imprese. In nostro artigianato calabrese ne ha bisogno!”

 

 

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