Coronavirus. Come migliorare nella Fase 2 la qualità della vita sul posto di lavoro: ecco le idee progettuali dell'architetto Rotella

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images Coronavirus. Come migliorare nella Fase 2 la qualità della vita sul posto di lavoro: ecco le idee progettuali dell'architetto Rotella
L'architetto Fabio Rotella
  20 aprile 2020 17:37

 di TERESA ALOI

Il rovescio della medaglia sarà una migliore qualità della vita all'interno degli spazi lavorativi. 

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La cosiddetta  fase 2  pensata dal Governo, quella che segue settimane di chiusura, va verso la riapertura degli uffici ma perché tutto vada liscio non basteranno i dati in miglioramento sui nuovi casi di Coronavirus e la riduzione della pressione sulle terapie intensive. Bisognerà essere attrezzati su più fronti. 

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Bisognerà riorganizzare gli uffici. Dall'esterno all'interno. 

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Lo Studio Rotella di Milano, fondato dall’architetto catanzarese Fabio Rotella, attivo dal 1995, si occupa di progettazione architettonica e di interior design;  negli anni ha acquisito grande esperienza nella progettazione di luoghi destinati al lavoro e al pubblico, realizzati per clienti internazionali e enti pubblici..

"In un momento storico caratterizzato da un evento imprevisto che cambia il modo di far relazione, di lavorare, di muoversi negli spazi - spiega l'architetto Rotella -  si impone un cambiamento di comportamenti con un conseguente intervento sui luoghi in cui si vive". 

Nuove regole sanitarie per la sicurezza degli ambienti che "portano verso la rivisitazione dei layout degli spazi/ufficio. Ripensare alla suddivisione delle aree funzionali, creare percorsi e distanziare, pensare ad una nuova qualità riferita alla tutela della salute".

Bisognerà in sintesi "progettare le modalità sicure per l’utilizzo corretto degli spazi lavorativi, pensare ad una “nuova normalità” ma con nuove regole comportamentali,  accorgimenti che saranno necessari per proseguire con efficienza e sicurezza le attività delle Aziende".

A partire dall'esterno degli uffici. "Ci vorranno segnalatori di distanze. Penso - spiega il professionista - a delle palette oppure anche alle segnalazioni   grafiche a pavimento". 

Se all'esterno degli uffici il ripensare gli spazi non è poi così difficile, è all'interno che  bisognerà lavorare di più

"Ad iniziare dagli ascensori - spiega ancora l'architetto - che dovranno essere sanificati e non si potrà entrare se non uno alla volta".

Una volta saliti al piano, ad accogliere i lavoratori sarà una zona di sanificazione e di sterilizzazione. "Copri scarpe e dispenser con gel igienizzante per le mani e guanti monouso saranno obbligatori". Solo così  si potrà procedere verso le stanze "al cui interno dovranno essere rispettate le distanze".

Le aree di convivialità saranno "contingentate". La pausa caffè non sarà più un momento dove scambiare due chiacchiere tra amici-colleghi, ma lo si potrà fare massimo in due alla volta.   

"Stiamo sviluppando un sistema in grado di portare negli uffici il verde - aggiunge l'architetto - che contengono piante in grado di purificare e rendere salubre  l'aria. Penso, ad esempio, all'aloe".  

E poi, gli "investimenti" sull'aria forzata. "Il cambio e la pulizia dei filtri degli impianti di  riscaldamento e dei condizionatori dovranno essere sistematici".  

Solo allora quel rovescio della medaglia porterà ad una migliore qualità della vita all'interno degli spazi lavorativi. 

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