Coronavirus. Con l'emergenza nascono i nuovi poveri: chi lavorava senza contratto ora bussa alle porte della carità a Catanzaro

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images Coronavirus. Con l'emergenza nascono i nuovi poveri: chi lavorava senza contratto ora bussa alle porte della carità a Catanzaro
Mensa da asporto. Foto di archivio
  08 aprile 2020 11:00

di EDOARDO CORASANITI

C’è una nuova povertà che avanza con il Coronavirus. E’ quella di uomini e donne che prima lavoravano senza contratto, in nero, alla ricerca di paga per poter andare avanti in una società contagiata dallo sfruttamento.

La storia si ripete anche a Catanzaro, capoluogo di una regione abituata a convivere da decenni con la disoccupazione.

Così l’imbianchino, il venditore ambulante, il cameriere, il muratore, si trova inghiottito in un vortice di profondo blackout. Non più costretti solo a trovare qua e là un’occupazione già di per sé non assicurata, non garantita e precaria, ma oppressi dal silenzio di questi giorni. Il padrone ha solo cambiato forma: prima un uomo, ora un terribile virus.

Affidarsi ai centri di carità, spesso, rimane l’unica alternativa. Anche se da combattere, ancora di più che la fame, è le dignità.

La racconta così don Roberto Celia, direttore della Caritas Diocesana di Catanzaro, occupato in questi giorni a tessere la tela dei rapporti tra enti ecclesiastici ed istituzionali e che non ha potuto fare a meno di notare come la povertà stia cambiando atteggiamento, veste, faccia: “Cecare di fare rete e venire incontro alle nuove necessità per poter ripartire domani. Non possiamo sostituirci dallo Stato e soprattutto cerchiamo di rispondere ai veri bisogni dell’uomo”.

Non potendo garantire il quotidiano servizio mensa a causa delle restrizioni, il Conventino del capoluogo da settimane organizza il “Cesto di Sant’Antonio”: le persone che ne hanno bisogno e per cui l’emergenza sanitaria si è trasformata in emergenza economia possono prendere il pranzo a sacco, con all’interno panini già farciti. Il servizio è attivo da lunedì a sabato, dalle 11 alle 12, alla porta d’ingresso della sagrestia della parrocchia, in via Borelli, nel quartiere San Leonardo.

E a quanto pare sembra funzionare. Ogni giorno sono circa 60 i panini che vengono distribuiti.

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Con tutte le attenzioni e cautele del caso, continua ad andare avanti la mensa organizzata dalla parrocchia della Cattedrale e che si tiene nei locali della Caritas. Pensato per le persone della parrocchia, il servizio è addirittura aumentato: per aprile verranno garantiti pasti da asporto per tutte le domeniche e non solo per due. Pasqua compresa.

La modalità è cambiata, ma rimane pur sempre carità.

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