Coronavirus. Consiglio Europeo, oggi il possibile compromesso: Si al Mes, in cambio la BCE comprerà massicciamente debito italiano

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images Coronavirus. Consiglio Europeo, oggi il possibile compromesso: Si al Mes, in cambio la BCE comprerà massicciamente debito italiano
Il premier Giuseppe Conte e la cancelliera Angela Merkel
  23 aprile 2020 16:29

di MASSIMO PINNA

Oggi è il giorno della verità. Il vertice intergovernativo dei Capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea riuniti nel Consiglio Europeo, cominciato alle ore 15, dovrà decidere con quali mezzi i Paesi potranno affrontare l’emergenza Coronavirus e la successiva, già presente, grave crisi economica da questa determinata. Inutile girarci intorno, l’UE darà una risposta. Ma come sempre, quasi certamente, sarà un compromesso.

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Tra le istanze dei rigoristi del Nord, che hanno la faccia dell’Olanda ma il portafoglio della Germania, e i paesi del Sud, Italia e Spagna, tra i più colpiti dal Covid-19, rappresentati, fino a un certo punto, dalla Francia. Francia che però, se messa alle strette, voterà sempre con la Germania. Così è avvenuto finora, così avverrà anche oggi e nel futuro prossimo. Assodato che si cercherà e si troverà alla fine un compromesso, pena la fine dell’UE che non giova a nessuno, bisognerà capire e vedere che tipo di compromesso, o meglio se sarà al ribasso oppure conterrà comunque elementi di novità sostanziale oltre che formale. Insomma, se dietro alle formule, Mes, Recovery Fund, o Coronabond, ci sarà una vera condivisione comune, in termini sia di bilancio comunitario che di singoli Stati, degli sforzi economici differenti che ogni Stato sta affrontando e dovrà affrontare per uscire dalla crisi sanitaria prima, economica e sociale dopo. Il resto, conterà davvero poco nei confronti di una crisi superiore persino a quella quasi leggendaria del 1929. Ecco i punti del possibile compromesso.

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Il Mes, il tanto vituperato, per certi versi giustamente (vedi l’esperienza Grecia e le ammissioni della sua durezza da parte degli stessi vertici UE), meccanismo europeo di stabilità, meglio noto come salva-Stati, farà parte dell’accordo. Anche l’Italia, malgrado le opposizioni e la voce grossa del M5S, alla fine dirà si. Ma, quasi certamente, anche per evitare una crisi politica interna, non utilizzerà subito quei 35-36 miliardi di euro disponibili per questa via. Un ruolo chiave, infatti, lo sta avendo ed ancora di più lo avrà la Bce, la banca centrale europea di Christine Lagarde. Ecco perché, sulla base di questa fiducia, che è tutto o quasi, l’Italia come gli altri paesi europei, diranno si ad un pacchetto complesso di misure, ecco il compromesso, che va al Recovery Fund attivato dalla Commissione Ue, alla Bei, al fondo Sure e al Mes. ll governo Conte dirà sì all'uso Mes (potrà ricevere 35-36 miliardi di euro avendone versati 14), ma si riserverà più avanti per usarlo davvero, dopo aver verificato tre condizioni fondamentali, che sono legate: al costo del prestito, alle condizioni di entrata (spese sanitarie) e alle condizioni di uscita (il regolamento del Mes prevede su questo punto una certa rigidità). Si prevede, dunque, un grande lavoro per gli avvocati. A proposito, si pensi solo che , se si pensa che per un finanziamento europeo di qualche decina di migliaia di euro, è necessaria stilare una convenzione di sovvenzione (grant agreement) di oltre 80 pagine.

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Altro che stop alla burocrazia. Ma il vero motivo per il quale l’Italia dirà si al Mes, è questo. Ovvero, l’aspetto cruciale per cui l'Italia alla fine dovrà accedere al Fondo Salva-Stati: accedervi è, infatti, è la condizione necessaria per poter usufruire dell'Omt senza limiti della Bce. Uno strumento cruciale che dietro il nome (è l’acronimo di  Outright monetary transactions) ha un potenziale enorme, quasi illimitato, sopratutto di enorme importanza per l’Italia.

Questo strumento in pratica permetterà alla BCE, se necessario, di comprare massicciamente i titoli di Stato di un solo paese (a differenza del QE, il quantitative easing, che compra titoli di tutti i paesi). La Bce potrà e se necessario, dovrà comprare decine di miliardi di euro di nuovo debito italiano e dovrà farlo aprendo il suo ombrello salva-spread, visto il livello raggiunto negli ultimi giorni da quest'ultimo, prossimo ai 280 punti base. Solo per fornire un dato, ad esempio, senza il QE della Bce e senza i suoi acquisti senza fine di Btp lo spread sarebbe a quota 500 e dunque insostenibile. E il 3% di rendimento del Btp trentennale ne è una lampante conferma. L’accesso al Mes è quindi necessario per avere la salvaguardia dell'Eurotower (il palazzo che ospita la BCE), una condizione cui l'Italia non può fare a meno.

Ma con una grande avvertenza, che vale soprattutto per i paesi, come l’Italia, dall’enorme debito pubblico. Una volta finita l’emergenza, anche il ‘favore’ della Germania e con essa della UE finirà.

 

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