"La situazione legata all’evoluzione del Coronavirus è in continua evoluzione e i dati dimostrano che l’emergenza è ancora ben lontana dal poter essere considerata conclusa. A tutela della nostra salute operatori sanitari e militari delle Forze armate sono all’opera per verificare sia le “autodichiarazioni” che l’osservanza degli obblighi di quarantena imposti dai decreti governativi. Spiace, tuttavia, continuare a dover constatare come sull’intero territorio calabrese gli uomini delle Forze armate e coloro che, per lavoro, si trovano ad operare in prima linea per contrastare e contenere la diffusione del virus, siano costretti a operare in carenza delle più elementari dotazioni e presidi di sicurezza a tutela della loro incolumità".
In questi termini Francesco Di Lieto (Vicepresidente nazionale Codacons) e Amedeo Di Tillo (Segretario regione Calabria Nuovo sindacato carabinieri), a parere dei quali "le misure rivolte alle forze dell’ordine per il contenimento del virus COVID-19, si stanno rivelando largamente insufficienti a garantire la sicurezza e la tranquillità dei militari. I protocolli attuali non prevedono controlli preventivi per le forze armate e l’attuale fornitura di kit di sicurezza e materiale di disinfezione dei mezzi e dei locali è insufficiente e pone a rischio sia chi lavora a contatto con il pubblico sia gli altri colleghi".
Il Codacons e il Nuovo sindacato carabinieri, dopo essersi detti pienamente consapevoli della necessità di provvedere alle condizioni di sicurezza sul lavoro a beneficio di chi quotidianamente si adopera per la sicurezza di tutti i cittadini, chiedono, dunque, attraverso una pubblica petizione di reperire almeno 4mila mascherine da donare ai carabinieri che prestano servizio in Calabria a diretto contatto con il pubblico e che, al momento, sembrano esserne in parte sprovvisti.
"Ci rivolgiamo - dicono - alle aziende calabresi che producono le dotazioni indispensabili per affrontare la situazione di emergenza derivante dalla diffusione del Coronavirus (mascherine, guanti, soluzioni disinfettanti), chiedendo loro uno sforzo importante per garantire alle donne e agli uomini che hanno il compito di proteggerci, di operare in condizioni di sicurezza e di piena efficienza. Sarebbe un controsenso pensare di affidare la sicurezza di tutti i cittadini a personale potenzialmente a rischio di infettarsi poiché esposti ad un rischio concreto senza alcuna adeguata protezione. Aiutare l’Arma dei carabinieri a proteggerci - concludono - è una responsabilità di tutti noi".
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