di STEFANIA PAPALEO
“Se non si interviene subito sarà una strage”. Lo urla a gran voce l’avvocato Francesco Di Lieto riferendosi alla Rsa “Domus Aurea” di Chiaravalle Centrale, dove il Covid-19 si è insinuato tra ospiti e lavoratori, lasciando sul campo già cinque vittime. E la paura è tanta per gli anziani rimasti nella struttura senza la dovuta assistenza medica che solo un Centro specializzato può prestargli.
Ma l’avvocato Di Lieto fa di più. Nella veste di vice presidente nazionale del Codacons è già pronto a spedire un dettagliato esposto alla volta della Procura della Repubblica di Catanzaro, guidata da Nicola Gratteri, per denunciare un dramma senza precedenti che si sta consumando ogni giorno di più, all’ombra di un rimpallo di responsabilità politiche e amministrative sulle quali il legale chiede di far luce.
“Abbiamo una bomba sanitaria nella struttura “Domus Aurea” di Chiaravalle Centrale (CZ) che costituisce un enorme pericolo per chi è ospite, per i lavoratori, per le loro famiglie e per l’intero territorio. Eppure assistiamo da giorni ad un rimpallo di responsabilità e ad una serie di annunci - che non trovano riscontro nei fatti - mentre si muore. Una macabra conta dei morti, senza che nessuno si decida a garantire a questi disperati - isolati dal mondo come in un moderno lazzaretto - di garantire loro un diritto riconosciuto dalla carta costituzionale: poter ricevere cure adeguate”. Quindi, giù a muso duro: “Per non infastidire “nicchie di potere” si preferisce lasciar morire quelle persone, piuttosto che trasferirle nelle strutture Universitarie di Germaneto. Come si potrà notare dalla documentazione allegata, la struttura è praticamente vuota. Dacchè appare davvero “strana” questa empasse. Non spetta a noi decidere dove o?rire a questi disperati delle cure, ma non è tollerabile “giocare” con la pelle delle persone E, in quella struttura, rischiano di morire tutti se non si interviene”.
Ecco perché l’avvocato Di Lieto oggi si rivolge alla Procura per sollecitarne “un tempestivo intervento al fine di superare stucchevoli intoppi burocratici e garantire un diritto costituzionale: la salute”. Quindi, la richiesta di accertare eventuali ruoli e responsabilità, ma solo a tempo debito, perchè “ora è il momento di agire – incalza Di Lieto -. Successivamente si potrà procedere a controllo di tutte le strutture che ospitano anziani che insistono sul nostro territorio. Delle responsabilità di chi avrebbe avuto fornire DPI al personale e non lo ha fatto. Degli omessi controlli sulla salute di ospiti e lavoratori. Ma ora bisogna salvare quelle vite”. Ed è per questo che chiede alla Procura di “accedere alla struttura Domus Aurea di Chiaravalle Centrale e liberare le persone recluse disponendo il loro trasferimento presso una struttura in grado di fornir loro assistenza. Per un principio di diritto naturale, prima ancora che positivo”. E la richiesta ufficiale di procedere “nei confronti di tutti i soggetti ritenuti responsabili, per tutti i reati che saranno riscontrati dall’Autorità procedente”.
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