di SARA BONIFAZIO
Le aziende implementano i protocolli sanitari per prevenire l'epidemia di Coronavirus e lo smartworking è lo strumento più usato per non interrompere il lavoro a fronte delle ordinanze restrittive o per estrema tutela per esempio in Lombardia, dove si registra il più alto numero di contagiati. Ma gli stranieri ci guardano e Lvmh da qualche giorno ha invitato i suoi manager a non viaggiare dall'Italia alle altre sedi internazionali. Anche molte grandi aziende italiane stanno fermando le trasferte. "Le persone rappresentano il nostro asset principale: la loro tutela rappresenta la priorità".
Da qui parte Intesa Sanpaolo per spiegare le misure di tutela dal Coronavirus adottate. La banca ha disposto la chiusura delle filiali nell'area 'rossa' con la possibilità per i dipendenti residenti nei Comuni interessati dalle ordinanze di "permessi retribuiti" o di lavorare da casa. Così hanno fatto anche Unicredit e Banco Bpm. L'istituto milanese "sta inoltre valutando ulteriori misure di estensione dello Smart Working stesso" e ha sospeso tutti i corsi di formazione già programmati nella prossima settimana, le trasferte all'estero e più in generale raccomanda di limitare al massimo la mobilità sul territorio attenendosi con attenzione alla relativa normativa interna. Zurich ha chiesto di lavorare in smart working ai dipendenti di Milano, Brescia, Modena, Rimini, Padova e Torino anche se non ci sono casi di contagio tra i dipendenti. E tutti invitano a ripianificare le riunioni trasformandole in conference call, a sospendere i viaggi all'estero e in Italia verso le 4 regioni coinvolte.
La stessa Banca d'Italia "segue con la massima attenzione l'evolvere dei casi di contagio; le filiali restano aperte" ma "sono sospesi gli eventi collettivi aperti al pubblico organizzati presso le Strutture della Banca nelle aree a rischio interessate dal provvedimento governativo e in tutti i casi in cui ciò può contribuire al contenimento del rischio di contagio". Tra i grandi gruppi già nei giorni scorsi Enel, Eni, Saipem e Snam hanno disposto lo 'smart working' "fino a data da destinarsi per tutti i colleghi che lavorano o hanno residenza in uno dei comuni interessati da ordinanze pubbliche" relative al coronavirus. Mentre Leonardo ha sospeso "a scopo precauzionale e con effetto immediato" trasferte nazionali e internazionali.
Ora si aggiunge Pirelli per il suo headquarter a Milano. Nella moda Armani chiude per una settimana gli uffici di Milano e le sedi produttive che si trovano in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Trentino e Piemonte. Giorgio Armani ha presentato la collezione della linea che porta il suo nome con una sfilata a porte chiuse. Scelta poi presa anche dal marchio Laura Biagiotti. In Gucci ancora non è stata presa una decisione, così come da Versace, mentre Tod's ha preferito optare per smart working e limitazione delle trasferte per qualche giorno. In Fca e Cnh Industrial invece l'attività nelle fabbriche riprenderà regolarmente, con massima attenzione ai luoghi più affollati nelle fabbriche come le mense. Nelle tlc Vodafone ha ulteriormente intensificato le misure di controllo e prevenzione con il telelavoro per i dipendenti della sede del Vodafone Village di Milano, della sede di Padova e della sede di Bologna fino a mercoledì 26 febbraio.
"Da ieri - precisa l'azienda - sono state sospese tutte le trasferte di lavoro che devono essere preventivamente autorizzate dalla Direzione HR con il supporto del medico aziendale; i dipendenti sono stati inviati ad utilizzare la mascherina in caso di utilizzo di mezzi pubblici". Tim ha deciso di "sospendere gli interventi tecnici non urgenti nelle Regioni coinvolte mentre per gli interventi non rinviabili saranno adottate tutte le misure e dotazioni necessarie ai tecnici per operare in totale sicurezza". Così farà anche Wind Tre che ha inoltre raccomandato lo smartworking a chi lavora in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Friuli Venezia Giulia lunedì e martedì.
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