Lo dicono tre indici statistici: rapporto soggetti positivi/popolazione, rapporto positivi/tamponi effettuati, tasso di mortalità
01 aprile 2020 21:15E’ la Calabria la regione italiana dove il coronavirus ha sfondato di meno, in rapporto alla popolazione. Le buone notizie vengono da tre indici statistici ricavati dai dati forniti dai bollettini ufficiali della Protezione Civile: il rapporto tra soggetti positivi e popolazione; il rapporto tra soggetti positivi e tamponi effettuati; il tasso di mortalità.
Il rapporto tra soggetti positivi al virus e popolazione è in Calabria di un caso ogni 3192 abitanti, in Sicilia di un caso ogni 3238 abitanti. Si tratta dei migliori dati in assoluto in Italia e non solo nel Sud. Le altre regioni meridionali e insulari hanno performance peggiori: la Puglia un caso ogni 2294 abitanti, la Sardegna un caso ogni 2429 abitanti, la Basilicata un caso ogni 2501 abitanti, il Molise un caso ogni 2332 abitanti.
Per meglio percepire questo dato, basti dire che le regioni più colpite viaggiano con performance totalmente diverse: la Lombardia un caso ogni 390 abitanti, l’Emilia un caso ogni 388 abitanti, il Piemonte un caso ogni 514 abitanti, il Veneto un caso ogni 590 abitanti.
Ottima è la performance della Calabria nel rapporto soggetti positivi/tamponi effettuati che è del 6,7%, il migliore in Italia, seguito dal Veneto con l’8,5%. Le altre regioni meridionali registrano: 10% la Basilicata, 10,2% la Sicilia, il 12,78% la Puglia, il 13,5% la Sardegna, il 13,8% il Molise, il 14,5% la Campania.
Si noti che le regioni più colpite hanno percentuali molto alte nel rapporto positivi/tamponi: la Lombardia il 36,8%, il Piemonte e la Liguria il 32%, l’Emilia il 25%.
Il terzo indice preso in considerazione è la mortalità che in Calabria è del 5,68% sui casi totali. La nostra regione viene superata di poco dalla Basilicata (3,79%), dalla Sardegna (4,56%), dal Lazio (5,17%), dalla Toscana (5,19%) e dalla Sicilia (5,12%).
Si noti anche in questo caso che le regioni più colpite hanno un tasso di moralità molto più alto che va dal 16,95% della Lombardia, all’11,71% dell’Emilia e dal 9% del Piemonte, mentre la media nazionale è dell’11,8%.
Per la Calabria si tratta di dati estremamente incoraggianti che rendono più credibile – almeno così ci si augura – la previsione dell’Istituto Einaudi di un’uscita dall’emergenza per il 17 aprile.
E’ del tutto evidente che non ci si può cullare e che la guardia deve esser tenuta altissima, con il massimo rispetto delle regole per evitare che tutti i sacrifici di questi giorni vengano vanificati in un sol colpo.
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