Coronavirus. Fase 2/ La svolta del presidente e la sfida al governo che parte dalla Calabria

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  30 aprile 2020 00:29

di GABRIELE RUBINO

Se finora Jole Santelli si era vantata di aver adottato misure anche più restrittive rispetto a quelle imposte dal governo nazionale, da ieri il presidente della Regione ha cambiato totalmente registro diventando la più "libertaria" in tutta Italia. L'ordinanza numero 37 (LEGGI QUI) è una smaccata sfida all'esecutivo. Mentre il premier Conte, domenica scorsa, diceva che i graduali allentamenti non significavano il lasciapassare ai "party", Santelli consente a bar, pasticcerie, rosticcerie e ristoranti di servire all'aperto, seppure con le distanze di sicurezza. Dalla Calabria chiusa agli spritz "distanziati" ai tempi del Covid-19.

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La manovra politica ha latitudini più ampie dei confini calabresi. Qualcosa si era intuito nel pomeriggio, quando i governatori del centrodestra avevano cominciato a manifestare insofferenza verso l'impostazione della Fase 2 del governo Conte. La minaccia del ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia, di impugnare eventuali ordinanze regionali contrarie ai confini tracciati dal Dpcm dei giorni scorsi deve essere stata l'ultima scintilla. La Calabria, almeno per qualche ora, sfida il governo.

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Nella regione che - focolai nella Rsa a parte - ha una curva dei contagi piuttosto contenuta, è iniziata la "rivolta" al premier che, dal discorso di domenica scorsa, ha probabilmente cominciato a calare nel sentimento positivo che gli riconosceva un Paese in quarantena. Si è aperta una breccia calabrese. Alcuni sindaci cominciano, però, a a mettersi di traverso alla Fase 2 accelerata dalla Santelli. A cominciare da Domenico Lo Polito di Castrovillari, che ha subito annunciato un'ordinanza comunale contro quella regionale. Giuseppe Falcomatà, sindaco di Reggio Calabria, ha scritto su Facebook: "Non si gioca sulla pelle e sulla salute dei cittadini". Di sicuro non era contento del provvedimento della Cittadella. Il leader dell'opposizione, Pippo Callipo, ha invitato i calabresi alla cautela (LEGGI QUI).

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In ogni caso, come fin dall'inizio della pandemia, tutto è rimesso al buonsenso individuale. I calabresi, da oggi, sono chiamati a dimostrarlo più "liberi" del giorno prima.  

 

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