"E' qui. Il virus è a Catanzaro. Eravamo tutti consapevoli che prima o poi sarebbe arrivato ma averne la certezza è un'altra cosa. Cambia tutto". Lo scrive Nicola Fiorita su Facebook.
"Da oggi il destino di ciascuno di noi è intrecciato con quello dell'altro: del panettiere, del vicino di casa, della maestra di scuola. Da oggi siamo chiamati ad essere una comunità, perchè l'errore di ciascuno si ripercuote su tutti e il comportamento virtuoso di ciascuno aiuta tutti.
Uniti si vince, divisi si perde. E' semplice quanto essenziale. Ed allora comportiamoci da comunità. Le voci che stanno circolando sul primo caso di contagio sono in larga parte false o esagerate e non fanno bene a nessuno. D'altra parte sembra ormai accertato che ci sono stati degli errori e dei comportamenti non ottimali. Questo non deve più accadere, non ce lo posiamo permettere".
"Comportiamoci da comunità. E una comunità deve avere una sola voce, che non può che essere quella del suo sindaco. Invito Sergio Abramo a prendere in mano la situazione e a divenire il punto di riferimento di noi tutti. Da subito deve farsi identificare come un punto di riferimento certo e autorevole. E da subito deve garantire a Catanzaro alcune cose essenziali: Informazioni certe. Non abbiamo bisogno di se, di forse, di probabilmente. Il Sindaco parli alla sua città ogni giorno e la informi adeguatamente. Il nostro ospedale deve essere provvisto di una dotazione adeguata di mascherine, tamponi e del personale necessario ad eventuali sostituzioni. Siamo già in ritardo" aggiunge Nicola Fiorita.
"E' assolutamente necessario che venga organizzato un triage esterno che permetta di filtrare i casi sospetti. Anche qui siamo in ritardo. Dobbiamo continuare a vivere, con tutte le accortezze, con prudenza, ma senza panico. Stiamo a casa il più possibile, evitiamo ciò che è evitabile, ma compriamo un libro nella libreria più vicina, una bottiglia di vino nell'enoteca, un cartoncino e i colori per i nostri figli nella cartolibreria di quartiere. I nostri negozi devono vivere, Catanzaro deve vivere. Uniti, insieme, per una volta. E poi magari per sempre".
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