Coronavirus. Fitti e tasse, ora i commercianti della città si affidano al sindaco e sollecitano un tavolo

Davanti alle prove più difficili vi sono, in genere, due possibili opzioni: individualismo o solidarietà.

È quest'ultima l'opzione che dicono di aver pensato di sposare i commercianti catanzaresi in questi giorni di emergenza sanitaria. Infatti, quella che è nata come iniziativa spontanea di alcuni esercenti del centro storico "che, prudenzialmente - fanno sapere -, hanno preferito la salvaguardia della salute pubblica al profitto personale, fermando spontaneamente le proprie attività prima dell'ormai famoso lockdown, ha visto l'adesione di larga fetta degli esercizi commerciali di tutta la città".

I titolari di molte altre attività commerciali hanno aderito all'iniziativa culminata con l'appello al Sindaco di Catanzaro, inoltrato nella giornata di ieri all'indirizzo pec del protocollo dell'amministrazione comunale da oltre 50 esercizi commerciali, che hanno virtualmente sottoscritto la richiesta al Sindaco di una moratoria di affitti e tributi.

I commercianti, dunque, si dicono fiduciosi che l'iniziativa trovi presto seguito in una manifestazione di disponibilità da parte del primo cittadino ad intavolare una discussione, che veda come interlocutori una rappresentanza dei proprietari, per la parte riguardante i canoni locatizi, e la stessa amministrazione comunale, per i tributi di  competenza.

"Lo scopo è trovare insieme una soluzione - dicono all'unisono - che consenta di attuare un meccanismo di solidarietà in grado di distribuire e attutire i danni economici arrecati dal blocco delle attività alla già asfittica economia cittadina. Se questi giorni potranno mai lasciarci un insegnamento, questo sarà che la solidarietà è la più preziosa risorsa che l'umanità possieda".

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