"Siamo difronte a una vera e propria sceneggiata napoletana". Così Sergio Costanzo, capogruppo di Fare per Catanzaro.
"Dieci giorni addietro il magnifico rettore dell’università Magna Graecia. Giovambattista De Sarro, dichiarava che i medici dell’università erano in prima linea nella cura del Covid 19, oggi, invece, fa marcia indietro sostenendo che ci sono delle “criticità” al Policlinico mettendo, così, in guardia sui rischi della struttura con i pazienti Covid. A sostegno della sua tesi De Sarro sostiene che “Per accogliere i pazienti provenienti dalla Rsa di Chiaravalle Centrale il Policlinico si era dovuto "riorganizzare" in fretta e furia attivando circa cinquanta posti letto fra il sesto, settimo e nono piano dell'edificio A”.
"Ma allora ci chiediamo: chi tra lui e la presidente Santelli racconta bugie? Questo perché la presidente Santelli lo scorso 23 marzo visitando il nuovo reparto di terapia intensiva Covid-19, già operativo, allestito nel Policlinico universitario "Mater Domini" aveva dichiarato che “Il reparto destinato alla cura dei casi positivi da coronavirus, è stato attivato nel padiglione A del Policlinico”. Mi chiedo quando è stato fatto il sopralluogo in pompa magna con tanto di fotografi, giornalisti e televisioni a seguito perché nessuno della pletora che la circondava non gli ha evidenziato criticità che ne impedivano il ricovero dei malati ? Oggi il rettore De Sarro fa sue le "criticità" segnalate della direzione medica di presidio e dalla Cisl paventando rischi per possibili contatti con i malati di Covid. Segnalazioni del resto prontamente smentite oggi dal prof. Pasquale Mastroroberto, direttore dell'Unità Operativa Complessa della Cardiochirurgia Universitaria che a seguito della lettera interna scritta dal Rettore ha tenuto a precisare come “Il reparto di cardiochirurgia è completamente isolato dai reparti Covid, essendo allocato al livello VIII dell’edificio A, livello nel quale nell’edificio B vi sono altri reparti medici e chirurgici non Covid, senza alcun contatto con i reparti assegnati per pazienti affetti da coronavirus”.
Continua Costanzo: “ I percorsi dal reparto di degenza ordinaria alla terapia intensiva ed alla sala operatoria sono indipendenti da quelli dei reparti Covid e sono stati concordati e messi a punto dalla Direzione Medica di Presidio”. Cosa si nasconde, quindi, dietro questa posizione del Rettore ? Forse la richiesta dei posti accreditati che ancora non è stata accolta ? Non è sufficiente utilizzare i posti già accreditati e che da quanto mi risulta sono completamente vuoti perché si acetano ricoveri programmati che attualmente sono bloccati ? Non sarebbe giusta fare come gli altri ospedali che hanno chiuso gli altri reparti per fare posto agli ammalati Covid ? Ne tanto meno si può invocare la mancanza di personale considerato che si può mettere a disposizione tutto quel personale libero in quanto sono stati bloccati i ricoveri ordinari e gli ambulatori. Ancora una volta ci troviamo, quindi, davanti a quel muro di gomma che sta impedendo quella auspicata integrazione tra Ospedale e Policlinico universitario. Non più tardi di cinque giorni fa, il sindaco Abramo aveva posto l’accento su come Il centro Covid-19 del Policlinico si stia rilevando “sempre più importante”.
"E commentando il trasferimento dei pazienti contagiati dal coronavirus nella Casa di cura di Chiaravalle, ha messo in rilievo come “Fondamentale sono state la disponibilità e il supporto, logistico e organizzativo, del rettore dell’Ateneo Magna Graecia, Giovanbattista De Sarro” Quindi eravamo, sempre secondo Abramo “ davanti a un anticipo di quell’integrazione che, una volta superata questa crisi, dovrà essere l’obiettivo prioritario per razionalizzare e potenziare ancora di più il sistema sanitario di Catanzaro”. Sarà stata forse questa dichiarazione a far alzare le barricate al Rettore? E qui si ricomincia con il gioco delle tre carte, in mano alla Santelli, De Sarro e Abramo. Quale sarà la carta vincente? Peccato che in questo gioco a perdere sono sempre i cittadini catanzaresi e dell’intera Provincia".
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