Coronavirus. Giannuzzi (Io Resto in Calabria): "Ottima risposta del servizio sanitario calabrese"

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Coronavirus (Foto d'archivio)
  02 marzo 2020 20:03

"La gestione politica e sanitaria  della infezione da coronarovirus  in regioni con i migliori sistemi sanitari nazionali (quello lombardo ed il veneto) dovrebbe indurci a severe considerazioni sui comportamenti e sulla tenuta di tali sistemi. La gestione di una tale epidemia ha fatto precipitare un intero popolo nel panico,  gettarci in una grave crisi economica-finanziaria,  che colpisce prevalentemente i settori agricolo e turistico, che dovrebbero essere proprio quelli trainanti l’economia della Calabria". Lo scrive in una nota Innocenza Giannuzzi (Io Resto in Calabria).

"Noi viviamo in una regione, la Calabria, dove la “sindrome similinfluenzale pandemica” da coronarovirus ( come la ha etichettata con rigore scientifico e medico la virologa prof.ssa Capua) non aveva registrato casi,  eravamo l’unica regione indenne in Italia. Forse perché i casi sospetti, segnalati erano stati pochissimi e tutti contrassegnati da tampone negativi. A proposito dei tamponi giova rimarcare come il numero dei tamponi effettuati nelle regioni del Nord a scopo cautelativo è riconosciuto come di gran lunga essere superiore al numero complessivo di tali esami eseguiti in tutta l’Europa. E così abbiamo conseguito questo record e siamo divenuti gli “untori” del continente , soprattutto i cittadini del lombardo-veneto a dire il vero".

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"Gli altri stati ci guardano con diffidenza, annullano le prenotazioni turistiche e dei prodotti agricoli,   chiudono in quarantena i nostri connazionali giunti nei paesi esteri. Ma ora anche noi abbiamo un caso positivo al coronarovirus: trattasi di un signore pare settentaduenne residente in Lombardia in una zona con focolai attivi, che effettuava la dialisi in un ospedale nella zona rossa del lodigiano; dimostrando così l’efficacia della vigilanza della zona rossa, dove non si può entrare né uscire, così spaparazzata ed estremamente rigorosa. Ebbene tale signore è riuscito ad eludere tale vigilanza viaggiando a bordo di un pullman diretto in Calabria: i sanitari lombardi gli avrebbero dovuto sconsigliare ed impedire il viaggio? come ha potuto fare? O lo hanno lasciato partire perché diretto in Calabria, da una zona rossa ad altissimo rischio di contagio ad una terra finora non contagiata", prosegue Giannuzzi.

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"Ma arrivato in Calabria il nostro sistema sanitario, l’ultimo di Italia, lo ha preso in carico  mettendolo in una quarantena attiva, effettuando un tampone risultato positivo, consentedogli la dialisi in un ambiente e con personale protetto, isolando in quarantena tutti coloro venuti in suo contatto. Sarà un caso ma stiamo dando una prova di efficienza ed efficacia ovviamente passata sotto silenzio dai mass-media nazionali, in quanto notizia positiva proveniente dalla Calabria. Forse con l’aiuto di San Francesco, protettore della nostra regione, da ultimi possiamo diventare un caso nazionale", chiosa la nota.

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