Coronavirus. Gigliotti (associazione malati cronici del lametino): "Le misure del Governo impattano soprattutto sui bambini vulnerabili"

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images Coronavirus. Gigliotti (associazione malati cronici del lametino): "Le misure del Governo impattano soprattutto sui bambini vulnerabili"
Giuseppe Gigliotti
  09 aprile 2020 12:56

"Le misure decise dal governo per la tutela della salute impattano su tutti, ma soprattutto su quei bambini e ragazzi che vivono, nella attuale situazione, una condizione di aggravata vulnerabilità Come minorenni con disabilità, quelli che vivono fuori famiglia, che versano in condizioni di povertà economica o educativa, figli di genitori separati, figli di detenuti, quelli che vivono in situazioni problematiche, quelli segnati dall’epidemia". Così in una nota di Giuseppe Gigliotti, Presidente dell'associazione malati cronici del lametino. 

"Per tutti questi ragazzi- prosegue la nota - servono interventi specifici, tutele organiche, aiuti modellati sui loro bisogni. Costretti all’isolamento, senza andare a scuola, senza contatti sociali e in alcuni casi senza adeguati supporti di tipo educativo, psicologico e didattico. I ragazzi con disabilità per esempio vivono con particolare difficoltà la situazione di isolamento imposta dall’emergenza sanitaria. Per molti di loro il cambio repentino della routine quotidiana rischia di incidere fortemente sull’equilibrio e sul benessere psicofisico. C’è poi il grande capitolo dei ragazzi in condizioni di povertà economica, educativa e di marginalità sociale".

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"I minorenni che non dispongono neppure dello stimolo positivo rappresentato da tv, radio, media, come i ragazzi che vivono all’interno dei campo rom, i figli di genitori detenuti, o in situazioni problematiche, quando per esempio stare a casa, scollegando la famiglia dal contesto scolastico ed educativo, può aggravare situazioni di maltrattamenti e rendere più difficile attivare gli interventi delle forze dell’ordine e i conseguenti meccanismi di protezione. Strettamente collegato a questi aspetti, - si legge ancora - quello dei minori fuori famiglia".

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"Sono ragazzi che, in comunità o accolti da famiglie affidatarie, stanno elaborando la peculiarità della loro storia e sono in fase di ricostruzione assistita del rapporto con la famiglia di origine. L’isolamento forzato e la sospensione degli incontri con le famiglie possono sviluppare forme depressive o comportamenti di autolesionismo. Da qui la necessità di supporto continuativo qualificato per evitare che questi ragazzi scivolino in situazioni molto gravi. Come la stessa attenzione - conclude Gigliotti - va riservata ai figli di genitori separati e divorziati che vanno aiutati a mantenere il rapporto con entrambi i genitori. Per tutte queste situazioni necessita  una serie di interventi di tipo educativo, strutturale ed economico, raccogliendo i segnali di difficoltà giunti dal terzo settore e da organizzazioni del settore".

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