"Non si può dire che sia solo la lungimiranza di Noam Chomsky a dire che «la crisi del coronavirus potrebbe portare la gente a pensare a che tipo di mondo vogliamo". E' quanto si legge in una nota stampa di Giuseppe Gigliotti Presidente dell'associazione malati cronici del lametino.
"Anche se sono ancora molti a cercare capri espiatori, - prosegue - per non dover pensare alle proprie responsabilità, appare sempre più chiaro che la pandemia in atto, come altri fenomeni devastanti che non possiamo più ignorare - dalla crisi climatica e ambientale alla povertà crescente, dalle ondate migratorie alla violenza contro le donne - hanno un carattere strutturale, cioè una storia e un radicamento che non risparmia le nostre convinzioni e abitudini".
"Da tempo – scrive Angel Luis Lara in un articolo su Eldiario. Es, tradotto da Pierluigi Sullo - la ragione neoliberista ha convertito ai nostri occhi il capitalismo in uno stato di natura (…). Se la clausura ha congelato la normalità delle nostre inezie e dei nostri automatismi, approfittiamo del tempo sospeso per interrogarci su inerzie e automatismi. Non c’è normalità alla quale tornare quando quello che abbiamo reso normale ieri ci ha condotto a quel che oggi abbiamo. Il problema che affrontiamo non è solo il capitalismo, ma anche il capitalismo in me. Il coronavirus, in altre parole, parla di noi, di quello che siamo e di quello che potremmo essere, della società nella quale ci troviamo a vivere, e di cui stanno arrivando all’evidenza aspetti che non volevamo vedere. Qualcuno ha detto che la natura si vendica delle troppe ferite che le abbiamo inferto. Forse sarebbe più corretto dire che - si legge ancora - sono le nostre stesse devastanti aggressioni alle altre specie, animali e vegetali, che oggi si ritorcono contro di noi per una sorta di legge del contrappasso. Prima ancora che scoppiasse la pandemia del Covid-19, si sapeva tutto ciò ma caparbiamente lo si è voluto ignorare.
"Si sono tappati gli occhi e le orecchie quando noi malati cronici e le tante altre associazioni gridavamo contro i tagli alla sanità pubblica. Ora parlano di medici ed infermieri come eroi, - conclude Gigliotti - eroi che si mandano a morire senza garantire nemmeno le mascherine. Degli anziani e dei più poveri e deboli nessuna considerazione. Non vogliamo più tornare alla normalità che ha prodotto tutto questo".
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