L' Associazione degli Operatori Turistici “Riviera e Borghi degli Angeli”, G.A.L. “Serre Calabresi” e Unione dei Comuni “Versante Ionico” hanno inviato un documento al presidente Santelli, all'assessore Orsomarso e ai ministri Orrico e Franceschini. Di seguito le proposte
"Di tutti i settori economici, quello turistico, è il più colpito, anzi cancellato, azzerato da questa emergenza sanitaria ed economica scoppiata con la diffusione pandemica del Covid-19. “Cancellato non perché chiuso, - ha dichiarato di recente un economista esperto del settore - ma perché nessuno legalmente oggi può dormire fuori casa. E non si poteva fare diversamente: comanda il virus e finché non sarà battuto continuerà a farlo; noi dobbiamo ragionare con quale piano e qual idee riprendere”.
Finché sarà in corso l’epidemia è difficile fare un bilancio delle sue conseguenze, anche perché il turismo è il settore più aperto dell’economia, perciò dipende non solo da quello che succede da noi, ma anche e soprattutto da quello che succede negli altri Paesi del Mondo (ricordiamoci che la metà delle presenze arriva dall’estero). La ripresa non sarà meccanica, automatica, come per una impresa industriale, anche perché non siamo sicuri che non appena sarà possibile viaggiare, all’istante le persone perderanno la paura di viaggiare e non possiamo immaginare facilmente quali saranno le psicosi del post-virus, visto che è la prima volta che la sperimentiamo in maniera così imponente ed impattante sul sistema e sull’economia reale.
La crisi del settore turistico è ormai evidente a tutti e, purtroppo, si prevede che avrà strascichi fino alla fine del 2020. Pare che già l’intero incoming estero per l’anno in corso sia quasi completamente bruciato con grosse ed importanti disdette, e con rinvii (nel migliore dei casi) già definiti per la stagione turistica 2021. Tutto ciò rappresenta sicuramente un grosso problema per una Regione, come la Calabria, che negli ultimi anni aveva cominciato a mostrare chiari segni di incremento dei flussi turistici stranieri e nazionali, dei numeri di arrivi e pernottamenti totali, con relativi segnali positivi anche nel nostro territorio del Basso Ionio Calabrese / Golfo di Squillace.
Il 2020 sarebbe stato secondo tutti gli indicatori l’anno del boom della nostra Regione ed anche per il nostro territorio che si accingeva e si accinge a candidarsi, grazie anche ad un’attività annuale di animazione territoriale e a partnership pubblico-private, a diventare Distretto Turistico Regionale riconosciuto e destinazione accreditata secondo quanto previsto dalla L.R. 2/2019.
La maggiore visibilità, il lento saturarsi di altre destinazioni e soprattutto il crescente interesse degli operatori di questa regione “vergine” avevano maturato in tutti gli operatori che questa potesse essere l’anno in cui la nostra regione poteva finalmente uscire da un isolamento durato decine di anni.
La crisi sopraggiunta, il calo dei transiti e dei viaggi soprattutto di carattere internazionale previsti quest’anno, l’immagine di nazione “malata” che siamo riusciti a presentare al Mondo riporta le lancette dello sviluppo turistico di almeno quattro anni e a fare le spese di questo reset rischiano di essere le realtà che non avevano creato ancora collegamenti stabili e consolidati con l’estero.
Ci troviamo quindi di fronte a due possibilità: ricominciare a tessere lentamente la tela aspettando che si ricreino automaticamente le condizioni che hanno portato la nostra Regione ad essere tra le meno sviluppate turisticamente o affrontare questo evento traumatico come una occasione di restart capace di offrire uno slancio pro-positivo con nuove energie propulsive.
L’immobilismo in cui ci troviamo da settimane ha infatti convinto tutti dell’esigenza di investire, nonostante ciò le risorse non sono infinite ed è importante farlo senza sprecare energie, tempo ed ovviamente risorse.
Facendo riferimento all’andamento/evoluzione dell’emergenza sanitaria in atto, con relative restrizioni, il primo effetto di questa crisi sarà sicuramente di vanificare la richiesta turistica pre-estiva (maggio giugno) e di rallentare molto probabilmente quella estiva. Se si vuole evitare che questo metta in crisi le realtà turistiche calabresi che vivono di un turismo prevalentemente stagionale la parola d’ordine deve essere destagionalizzare.
Questa parola con cui ci siamo riempiti la bocca tutti noi e tutti gli anni alle fiere del turismo senza una declinazione pratica deve invece in questa occasione diventare un “must” operativo. E noi ci proviamo da molti anni. Abbiamo investito tanto su questa sfida, offrendo formule di turismo lento e sostenibile, responsabile ed eco-culturale, eno-gastronomico e del benessere, religioso e sociale.
Lo abbiamo fatto puntando ai nostri borghi, all’ospitalità diffusa, alla creazione di sistemi turistico-locali “slow” e sostenibili. Lo vogliamo continuare a fare portando avanti formule di “Turismo da Vivere”, proponendo anche lunghi soggiorni, e dove le nostre destinazioni possano trasformarsi in vere e proprie “Destinazioni Umane” per viaggiatori senior, smart-workers, amanti della natura e del buon cibo, alla ricerca di tradizioni e luoghi autentici da vivere durante le quattro stagione dell’anno in un micro-cosmo multiculturale ospitale ed aperto al Mondo intero per via di processi lenti e graduali di “globalizzazione sostenibile”, di arricchimenti reciproci e si rivitalizzazione dei luoghi in cui si vive e lavora.
Così come bisognerà, con piani e fondi strategici ad hoc, procedere a costruire un’offerta turistica per la destagionalizzazione con incremento dei già esistenti budget regionali e ministeriali annuali volti a favorire il turismo scolastico montano e nei borghi; incentivare e favorire la realizzazione di giornate di studio ed esperienziali anche per le Scuole Medie Superiori di Primo e Secondo Grado sul turismo responsabile e sostenibile; aumentare e migliorare i servizi ed il numero delle fattorie didattiche; migliorare ed incrementare in maniera organizzata e strutturata, con un processo di internazionalizzazione della loro offerta, gli itinerari relativi a cammini, percorsi naturalistici e culturali.
L’ultima deliberazione dell’attuale giunta regionale calabrese con iniziativa urgente economica “Riparti Calabria” è e deve essere un primo passo importante in avanti a sostegno e salvaguardia dell’economica regionale. In tal senso bisogna accelerare le procedure e tutte le pratiche affinchè si intervenga in maniera concreta e diretta nel salvataggio di tante aziende che hanno avuto notevoli perdite ed importanti mancati guadagni (qui dei dati generali: 70% di prenotazioni in meno calcolate tra il 1 gennaio e il 31 marzo 2019 e lo stesso periodo di quest’anno; 50 % di disdette su pernottamenti, soggiorni e pacchetti vacanza; sul fronte delle richieste e potenziali prenotazioni abbiamo i mesi di marzo, aprile e maggio completamente deficitari; sistema produttivo commerciale in ginocchio con bar, ristoranti e attività con fatturati azzerati e stagione a rischio; agenzie viaggio chiuse con cali drastici ed a rischio chiusura totale per via dei mancati introiti sia sull’incoming che sull’outgoing ecc.).
Siamo convinti che questo intervento possa esser visto come una sorta di fondo perduto da calcolare in base al fatturato dell'anno precedente o una tantum, per aiutare “hinc et nunc” le aziende a mantenersi e sopravvivere in questo momento d’emergenza. Bisogna però andare oltre e guardare in prospettiva, costruendola concretamente questa prospettiva di lavoro e rinascita possibile. Servono interventi pubblici con misure integrative ed aggiuntive, di carattere nazionale e regionale, complementari a quelle messe in campo in questi giorni.
Dal nostro punto di vista, dopo aver trovato le formule giuste per immettere liquidità nel sistema con misure utili a sostenere direttamente le aziende/imprese (e quelle statali e regionali non sono al momento sufficienti), sono altresì fondamentali altri interventi straordinari da pianificare e lanciare appena possibile:
• supportare economicamente gli operatori che decidono di intraprendere la via della concreta destagionalizzazione dell’offerta turistica anche a costo di finanziare l’ospitalità delle strutture turistiche che decidano di aprire da ottobre 2020 ad aprile 2021: un vero e proprio piano per offrire ai turisti che decidano di venire in bassa stagione una vacanza a costo zero o quasi. Una occasione per fare un turismo legato al territorio, alla cultura, alle attività del luogo e non solo al mare;
• un piano di finanziamenti di ristrutturazione delle strutture che hanno bisogno di adeguamenti per poter essere competitive nei periodi di bassa stagione rendendo tra l’altro agevoli l’allestimento di strutture mobili, ma chiuse e riscaldabili (giardini d’inverno, tensostrutture, pergolati) che permettano di sfruttare le nostre realtà generalmente molto più adatte al turismo all’aria aperta;
• un piano di comunicazione e promozione internazionale rigoroso con una call che acquisisca dai territori le specificità che desiderano proporre e che si impegnano a rendere usufruibili da parte dei turisti e viaggiatori anche in bassa stagione;
• estendere l’ambito di applicazione degli interventi (di cui all’art. 8 del decreto) a tutte le imprese che operano nella filiera turistico-culturale e che hanno risentito degli effetti negativi dell’emergenza; quindi non solo alle imprese turistico-ricettive, agenzie di viaggio e tour operator già previste, ma anche ai siti museali, storici ed archeologici, a guide turistiche, ristoranti ed esercizi pubblici e commerciali;
• fornire dei voucher alle agenzie viaggio e tour operator che consentiranno di pre-acquistare pacchetti per esperienze in Calabria, tra settembre e dicembre, con cancellazione gratuita fino ad agosto. Una parte del ricavato andrà direttamente in beneficenza per l’acquisto di materiale sanitario.
Si tratterà anche di mettere in campo azioni vincenti per un gigantesco piano strategico per creare un “Educational Tour Itinerante sui/nei territori calabresi”, creato attraverso una collaborazione dello Stato, della Regione e dei privati e che ci permetterà di preparare al meglio la stagione 2021.
E per far ciò siamo convinti che si possa e si debba anche attingere risorse importanti dai fondi strutturali europei, con una potenziale rimodulazione di alcuni fondi & budget che possono esser stornati da opere/iniziative progettate e mai realizzate ed al momento secondarie e non urgenti.
Urge, inoltre, dal punto di vista regionale, riuscire a sbloccare tutte le procedure burocratiche ed amministrative legati ai famosi bandi regionali sui “Borghi”, sia per le pratiche dei Comuni sia per quelle dei soggetti privati, accelerando sull’assegnazione concreta e diretta delle risorse ai progetti vincenti.
Dal nostro punto di vista, bisognerà inoltre che la Regione Calabria acceleri il processo per il riconoscimento dei Distretti Turistici Regionali, di cui alla L.R. 2/2019, e di procedere alla pubblicazione di bandi ad hoc con delega della gestione delle risorse economiche destinate al turismo ed allo sviluppo e gestione diretta dei suddetti Distretti Turistici, a partire da quelli già costituiti ed avviati nei territori con relativo sistema di governance.
Servirà, infine, intervenire su altri livelli:
- avere delle agevolazioni per adeguare le strutture alla luce dei nuovi regolamenti sanitari che ci saranno;
- stipulare convenzioni con Fornitori di Luce/Gas per avere agevolazioni sulle tariffe da pagare;
- trovare un urgente accordo con Banche, Inps e Agenzie delle Entrate per agevolazioni fiscali e bancarie pensate sul medio-lungo periodo;
- rivedere e rimodulare il versamento delle tasse governative;
- aiutare le aziende con i contributi dei dipendenti, facendoli valere come credito di imposta;
- procedere alla temporanea sospensione delle tasse comunali (Tari/Imu/Tasi ecc.)
- sospendere o ridimensionare in maniera temporanea, laddove sia già in vigore, la tassa di soggiorno;
- mettere in piedi piani strategici a supporto dei Comuni e dei servizi pubblici, con un programma generale e con fondi pubblici specifici;
- mettere in campo un tavolo di lavoro permanente con l’Assessorato regionale al Turismo per dare input alla Task Force Economica della Regione Calabria e condividere percorsi e strategie vincenti per uscire al più presto dalla crisi".
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