"I nuovi casi di infezione da SarsCoV2 in Italia potrebbero ridursi a zero dopo il 16 maggio": lo indica la stima pubblicata sul sito MedRxiv ed elaborata dagli esperti di statistica Livio Fenga, dell'Istat, e Carlo Del Castello, della società di ricerche di mercato Kantar, che hanno condotto la ricerca a titolo personale.
La stima si basa sui dati del 27 marzo e "sulle attuali misure di contenimento: basta una Pasquetta fuori porta e non vale più", ha detto Fenga all'ANSA. Il modello indica il momento in cui "è ragionevole pensare che non ci siano nuove infezioni", ha osservato Fenga. Vale a dire che dopo il 16 maggio l'indice di contagio, ossia il valore indicato con la lettera R che indica quante persone può contagiare un individuo con l'infezione, potrebbe essere uguale a zero a patto di mantenere inalterate le attuali misure di contenimento. Si tratta, ha spiegato Fenga, di un modello molto rigido e potente, che combina un algoritmo di ottimizzazione molto utilizzato in ingegneria con un metodo statistico chiamato 'bootstrap', che partendo da un set di dati ne genera una serie in modo artificiale, in una sorta di replicazione.
"Combinando le due tecniche è stato possibile ottenere la stima del periodo in cui il saldo fra casi positivi e deceduti, meno i guariti, tende a zero".
Intanto il governo va verso il prolungamento del lockdown fino al 3 maggio. E' quanto si apprende da fonti sindacali al termine del vertice tra il premier Giuseppe Conte e le parti sociali. Secondo le stesse fonti si valuta la possibilità di poche riaperture mirate nell'ambito dei codici Ateco delle attività essenziali. Nei prossimi giorni - si spiega - verrà istituito un gruppo di lavoro per prefigurare le condizioni per una riapertura progressiva.
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