Coronavirus. I professionisti calabresi chiedono di sbloccare le risorse delle prestazioni già svolte da tempo: "Si paventano pesanti ripercussioni economiche"

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Coronavirus (Foto d'archivio)
  06 aprile 2020 12:45

"In una simile fase emergenziale è necessario considerare le gravi difficoltà che dovranno affrontare i professionisti. In aggiunta alle preoccupazioni per la salute dei propri cari, si paventano quindi pesanti ripercussioni economiche in conseguenza dell’azzeramento delle entrate"

In una lettera inviata alle Amministrazioni dello Stato con sede in Calabria, agli Enti pubblici territoriali della Calabria, 
ai Tribunali della Calabria, agli Enti pubblici non economici calabresi, agli  organismi di diritto pubblico, alle associazioni, unioni e consorzi, l'Ordine degli Architetti di Catanzaro (presidente Giuseppe Macrì); di Cosenza (presidente Pasquale Costabile); di Crotone (presidente Danilo Arcuri); di Reggio Calabria (presidente Salvatore Vermiglio); di Vibo Valentia (presidente Nicola Donato); gli Ordini degli ingegneri di  Catanzaro (presidente Gerlando Cuffaro), di Cosenza (presidente Carmelo Gallo); di Crotone (presidente Antonio Grilletta); di Reggio Calabria (presidente Domenico CondelIo); di Vibo Valentia (presidente Salvatore Artusa) e l'Ordine regionale dei geologi della Calabria (presidente Alfonso Aliperta)  esprimono tutta la loro preoccupazione dettata dal momento. 

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  "L’emergenza epidemiologica da COVID-19 sta severamente impegnando le istituzioni per affrontare e risolvere enormi sfide organizzative, stravolgendo sia l’agenda politica dei rappresentanti a livello nazionale e locale, sia la quotidianità di ciascuno di noi".    "Il distanziamento sociale in atto - prosegue la lettera - sta mettendo a dura prova i rapporti interpersonali, le nostre certezze e conseguentemente l’intero tessuto produttivo e professionale del Paese. Qualora dovesse protrarsi per un periodo particolarmente lungo verrebbero a crearsi numerose criticità anche per il soddisfacimento dei bisogni primari dei cittadini".

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"Al fine di supportare, in questo periodo, quanti operano da liberi professionisti, - si legge nella lettera - ci preme sollecitare sull’urgenza di sbloccare le risorse delle prestazioni già svolte da tempo e non ancora liquidate. Tali risorse, in un periodo di straordinarie difficoltà economiche, risulterebbero di estremo conforto per i liberi professionisti".

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