Coronavirus. Il Centro studi Politiche-sociali “Don Francesco Caporale” sollecita misure per l’economia e a sostegno delle famiglie 

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  10 marzo 2020 15:07

La sospensione di cartelle e contributi oltre tasse e iva, con una proroga che parta da giugno e che spalmi in 12 mesi il capitale e solo il capitale di quanto non versato; la sospensione delle bollette energia elettrica e gas e telefonica, la sospensione delle rate di leasing e mutuo con recupero della rata alla fine del piano di ammortamento senza interessi.

Sono queste alcune delle richieste suggerite da Fulvio Scarpino, Alberto Tiriolo, Paolo Ferrise, Paolo Petrolo, Saverio Macrina e Pietro Ippolito del Centro Studi politico-sociali “Don Francesco Caporale” per venire incontro alle difficoltà in cui versano tutte le famiglie italiane in seguito all’emergenza sanitaria determinata dal diffondersi dal Coronavirus.

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“Siamo nel pieno di una emergenza sociale ed economica dalle dimensioni allarmanti – spiegano ancora Scarpino, Tiriolo, Ferrise, Petrolo, Macrina e Ippolito – era dai tempi della Seconda Guerra mondiale che il nostro Paese non si trovava in ginocchio fino a questo punto. E’ il momento della solidarietà e della ragionevolezza, la cui responsabilità è demandata soprattutto al Governo nazionale. In relazione allo stato profondo di crisi di tutti i settori economici, ulteriormente aggravato dall’emergenza COVID-19 riteniamo necessario richiedere la sospensione fino al 30 settembre di  tutti i versamenti dovuti nei confronti di Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Entrate Riscossione, INPS, INAIL, Regione e Comuni, nonché il termine per il pagamento di tutte le cartelle di pagamento  comprese quelle già scadute il 21 febbraio e quelle in scadenza il 30 aprile prossimo”.

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Si chiede ancora “la sospensione, per il medesimo periodo delle rateizzazioni da avvisi bonari  prevedendo, per le stesse, il taglio di sanzioni ed interessi; la moratoria sui crediti alle imprese da parte del sistema bancari; la  deroga immediata ai patti di stabilità per riattivare le spese locali anche in deficit per             supportare la politica sociale dei comuni”.

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“Riteniamo, inoltre, sia necessaria l’abolizione per almeno tre anni dei vincoli di bilancio comunitari per poter finanziare in debito le politiche di sviluppo infrastrutturale, sanitario e di garanzia bancaria per il rilancio immediato ed il contenimento del decadimento economico – concludono Scarpino, Tiriolo, Ferrise, Petrolo, Macrina e Ippolito – e l’attivazione immediata dello sbloccacantieri immettendo anche parte dei 25 miliardi accantonati       per opere già finanziate e ferme per pastoie burocratiche; lo sblocco non potrà essere inferiore al 50% della dotazione in cassa”. “Sarebbe opportuno – concludono – arrivare alla creazione di un fondo di garanzia nazionale a supporto delle piccole e medie imprese per consentire il pagamento dei RID e delle tratte e/o la non elevazione del protesto che porterebbe all’iscrizione alla black list delle stesse. Lo stesso per le carte di credito. E’ il momento della solidarietà nazionale, senza se e senza ma”.

 

 

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