La sospensione di cartelle e contributi oltre tasse e iva, con una proroga che parta da giugno e che spalmi in 12 mesi il capitale e solo il capitale di quanto non versato; la sospensione delle bollette energia elettrica e gas e telefonica, la sospensione delle rate di leasing e mutuo con recupero della rata alla fine del piano di ammortamento senza interessi.
Sono queste alcune delle richieste suggerite da Fulvio Scarpino, Alberto Tiriolo, Paolo Ferrise, Paolo Petrolo, Saverio Macrina e Pietro Ippolito del Centro Studi politico-sociali “Don Francesco Caporale” per venire incontro alle difficoltà in cui versano tutte le famiglie italiane in seguito all’emergenza sanitaria determinata dal diffondersi dal Coronavirus.
“Siamo nel pieno di una emergenza sociale ed economica dalle dimensioni allarmanti – spiegano ancora Scarpino, Tiriolo, Ferrise, Petrolo, Macrina e Ippolito – era dai tempi della Seconda Guerra mondiale che il nostro Paese non si trovava in ginocchio fino a questo punto. E’ il momento della solidarietà e della ragionevolezza, la cui responsabilità è demandata soprattutto al Governo nazionale. In relazione allo stato profondo di crisi di tutti i settori economici, ulteriormente aggravato dall’emergenza COVID-19 riteniamo necessario richiedere la sospensione fino al 30 settembre di tutti i versamenti dovuti nei confronti di Agenzia delle Entrate, Agenzia delle Entrate Riscossione, INPS, INAIL, Regione e Comuni, nonché il termine per il pagamento di tutte le cartelle di pagamento comprese quelle già scadute il 21 febbraio e quelle in scadenza il 30 aprile prossimo”.
Si chiede ancora “la sospensione, per il medesimo periodo delle rateizzazioni da avvisi bonari prevedendo, per le stesse, il taglio di sanzioni ed interessi; la moratoria sui crediti alle imprese da parte del sistema bancari; la deroga immediata ai patti di stabilità per riattivare le spese locali anche in deficit per supportare la politica sociale dei comuni”.
“Riteniamo, inoltre, sia necessaria l’abolizione per almeno tre anni dei vincoli di bilancio comunitari per poter finanziare in debito le politiche di sviluppo infrastrutturale, sanitario e di garanzia bancaria per il rilancio immediato ed il contenimento del decadimento economico – concludono Scarpino, Tiriolo, Ferrise, Petrolo, Macrina e Ippolito – e l’attivazione immediata dello sbloccacantieri immettendo anche parte dei 25 miliardi accantonati per opere già finanziate e ferme per pastoie burocratiche; lo sblocco non potrà essere inferiore al 50% della dotazione in cassa”. “Sarebbe opportuno – concludono – arrivare alla creazione di un fondo di garanzia nazionale a supporto delle piccole e medie imprese per consentire il pagamento dei RID e delle tratte e/o la non elevazione del protesto che porterebbe all’iscrizione alla black list delle stesse. Lo stesso per le carte di credito. E’ il momento della solidarietà nazionale, senza se e senza ma”.
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