"In vista della possibile ripresa di alcune attività strategiche, la cosiddetta fase 2 della convivenza col Coronavirus, ci chiediamo se non sia il caso di prevedere di riprendere le attività di alcuni cantieri fondamentali per le città e l’area urbana di Cosenza che già in situazioni di normalità, a causa dei ritardi accumulati e dal scarsa previsione di cronoprogrammi dell’Amministrazione, di fatto bloccano o rendono molto difficile il normale svolgersi della vita cittadina". E' quanto si legge in una nota stampa del Circolo PD “Centro Storico e Frazioni” Italia in Comune - Cosenza.
"È noto, infatti, - prosegue la nota - che nonostante l’emergenza Coronavirus e il lockdown generale, a Genova non si è mai fermato il cantiere per il completamento del Ponte Morandi, con tutte le precauzioni del caso. In questi giorni, poi sono ripresi i lavori per la Metro 4 di Milano grazie ai protocolli per far operare i lavoratori nella massima sicurezza e attenzione alla salute in un cantiere strategico per la mobilità sostenibile della città. Si tratta di circa 200 tra operai, dipendenti e dirigenti".
"Del 3 aprile è, invece, - si legge ancora - l’appello dei residenti di Portapiana, che fa seguito ad uno analogo del 15 gennaio scorso emanato congiuntamente dal Circolo PD Centro storico e frazioni, dal Comitato Casco - Area Storica Cosenza e da Italia in Comune-Cosenza, che chiedeva lumi sui mancati lavori di prevenzione del rischio idrogeologico di Cosenza vecchia, Donnici e zone contermini, finanziati dalla Regione Calabria e mai iniziati dall’Amministrazione comunale. Ricordiamo anche il cantiere del Parco di viale Mancini con annessa la strada alternativa su via Popilia che il Comune ha avuto finanziata dalla Regione da più di un anno".
"Stesso dicasi per i lavori di sistemazione del crollo di oramai 3 anni fa del muro che costeggia e conduce alle palazzine di Santa Maria della Sanità a Portapiana nei pressi del Conservatorio “Giacomantonio”, tuttora a rischio di ulteriori crolli. Per non parlare della frana di Via Vittorio Emanuele, - prosegue la nota - che isola il quartiere anche ai mezzi di soccorso oramai da mesi e mesi. Su entrambi giova ricordare che sono stanziati interventi da 10 milioni di euro 6 per il colle Pancrazio, 3 per Donnici) che aspettano di essere spesi da agosto 2018. Lavori che potrebbero riprendere o iniziare con uno sforzo di responsabilità istituzionale, garantendo le condizioni igieniche e di sicurezza necessari alle maestranze".
"Cosenza prima o poi dovrà ripartire e sarebbe saggio che quando avverrà e il traffico veicolare e personale tornerà ai livelli precedenti, alcuni lavori siano non si spera finiti ma almeno a buon punto. Ciò è fondamentale per ricucire quantomeno gli strappi al tessuto urbano prodottisi in questi anni. In fondo, - conclude - se si trova la possibilità di far lavorare operai per le luminarie di Pasqua, lo si può trovare anche per le opere necessarie alla vita cittadina che, come ci auguriamo tutti, tornerà alla normalità quanto prima. In fondo lo ripete anche il Sindaco che Cosenza ripartirà: lo dimostri tanto attraverso le sue dirette responsabilità quanto con le pressioni istituzionali verso la Regione".
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