Coronavirus, il Codacons: "Dirottare i casi sospetti in strutture diverse dagli ospedali: ad esempio quella di Chiaravalle"

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Francesco Di Lieto
  24 febbraio 2020 13:25

Dopo le dichiarazioni del Sindaco di Catanzaro, che si appresta a chiudere le scuole di ogni ordine e grado (LEGGI QUI), il Codacons interviene sull’emergenza contagio da CoronaVirus e lo fa con una proposta forte.

"L’impossibilità di distinguere clinicamente tra l’infezione da CoronaVirus e sintomatologie simil-influenzali di altra natura, determinerà una prevedibile attenzione e autotutela da parte dei medici di famiglia che, privi come sono al momento, di ogni materiale di protezione fornito dall’ASP (mascherine ffp3, occhiali, tute) non potranno visitare i pazienti se non esponendo se stessi e gli altri assistiti al rischio di contagio. Ciò creerà certamente disagi, proteste e conflittualità", spiega Francesco Di Lieto del Codacons.

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"Dimostriamo al resto d’Italia come in Calabria siamo in grado di gestire una potenziale emergenza. Innanzitutto servono strutture dove si possano visitare, in sicurezza, questo genere di pazienti. Un flusso di persone che non potranno di certo essere gestiti dai pronto soccorso già oberati ed al collasso. Del resto stazionare per tanto tempo nelle sale d’attesa esporrebbe gli altri pazienti a rischio contagio. Il Codacons propone di utilizzare nell’emergenza del momento strutture dedicate esclusivamente alla problematica. Ad esempio l’ospedale di Chiaravalle da destinare, esclusivamente, a verificare i possibili casi di contagio. Una struttura che in brevissimo tempo potrebbe essere resa funzionale e che riuscirebbe, quindi, a drenare questa prevedibile imponente mole di pazienti con personale medico e paramedico opportunamente protetto ed addestrato. Consentire l’accesso indiscriminato al pronto soccorso finirebbe per gettare nel panico la popolazione e rendere infernali i turni del personale medico e paramedico. Inoltre appare indifferibile prevedere la presenza delle forze dell’ordine per garantire la massima tranquillità nell’erogazione delle prestazioni.  Si confida, infine, che le lezioni possano  continuare a svolgere anche attraverso l’utilizzo dei social", chiosa la nota.

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