Nonostante il via libera con l'ordinanza regionale, il comitato dei ristoratori di Catanzaro resta cauto e per adesso decide di non riaprire l'attività. La scelta è spiegata in un comunicato stampa.
"Pensavamo che al peggio ci fosse una fine, come pensavamo pure che questo drammatico periodo avesse potuto restituirci una politica fatta di responsabilità e di conseguenza di scelte responsabili. Al modello "Conte" , fatto di conferenze stampe in serata ad orari teatrali con ingresso sul palco con 20 minuti di ritardo, oggi abbiamo appurato che esiste il modello "Santelli" quello delle ordinanze in tarda serata, magari scritte in fretta e furia ancorché senza alcun filo logico benché meno giuridico. La governatrice, volutamente in piccolo, è passata dal" voler l' esercito" al "la Calabria aprirà dopo che saremo sicuri" di qualche giorno fa al "liberi tutti siamo in fase 3" di questa sera", si legge nella nota.
"Di fatto, oggi con un colpo di coda, da politica navigata in barba ai decreti governativi e alle relazioni dell'istituto superiore della sanità la Santelli bypass la Fase 2 e arriva direttamente in fase 3. In poco tempo potrà sicuramente dire di aver portato qualche mese avanti la Calabria rispetto agli anni persi dietro la politica inconcludente. Capiamo bene che le pressioni, quando arrivano dal basso e le lamentele sono continue che interessano ogni settore produttivo il miglior modo per risolvere è lavarsene le mani. Allo stesso modo in cui quando arrivano dall'alto vengono sempre tenute in considerazione. La presidente ha preferito snobbarci e di fatto pensa con questa ordinanza di risolvere le problematiche del nostro settore, oppure pensa di spaccato tra chi ha gli spazi all'aperto e chi no. La norma, benché discriminatoria, mira sicuramente ad innescare una guerra tra "poveri" come sempre la politica in Calabria ha preferito fare. Non questa volta perché le problematiche restano e rimarranno tali fino a quando non troveranno una soluzione chiara netta e decisa da parte della politica. La nostra linea è immutata e non riapriremo le attività fino a quando non verrà istituito un tavolo politico in Regione", chiosa il comitato.
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