di STEFANIA PAPALEO
Sono stati i primi a sospendere i cantieri delle imprese edili per scongiurare i rischi di contagio e adesso sono i primi a schierarsi al fianco degli imprenditori che hanno subito lo stop. Gli amministratori del Comune di Tiriolo continuano a fare "scuola" e, tenendo conto delle norme in materia, hanno appena deliberato il pagamento a favore delle ditte impegnate nei lavori sul territorio di competenza, a prescindere dall'ultimazione degli stessi.
La Giunta comunale, presieduta dal sindaco Domenico Stefano Greco, ha accolto la proposta portata avanti dal vice sindaco, Francesco Balsamo, per dare un aiuto a quelle imprese che, a causa dell'emergenza da Covid-19, si sono trovate con i cantieri fermi e alle prese con i conseguenti problemi di natura economica, che non gli consentirebbe di poter soddisfare le necessità di fornitori, lavoratori e subappaltatori.
"Interventi a favore delle imprese appaltatrici di lavori per conto del Comune di Tiriolo, connesse con l’attuale situazione di emergenza epidemiologica da COVID 19", recita l'oggetto della delibera n. 34 del 17 aprile 2020 che dispone testualmente "affinché ed attraverso l’apposizione di una specifica appendice al contratto originario, sottoscritta tra l’Ente ed il soggetto appaltatore, si possa procedere al pagamento a favore del medesimo soggetto appaltatore del lavoro pubblico in corso con il Comune di Tiriolo, indipendentemente dall’effettivo raggiungimento delle soglie economiche previste nel contratto e dal capitolato speciale di appalto, fatta salva, evidentemente, la presentazione e la regolarità di tutta la documentazione giustificativa all’uopo prevista e richiesta dalla legislazione di riferimento, la cui applicazione non risulta sospesa per effetto della situazione emergenziale in atto, nonché la concreta ed effettiva disponibilità, in termini di cassa/liquidità, delle risorse inerenti il relativo lavoro pubblico".
Un'iniziativa, dunque, di fondamentale importanza per gli imprenditori, che potrebbe essere presa ad esempio non solo dagli altri Comuni, ma anche dalla stessa Provincia di Catanzaro, sulla scia di quanto già deciso alcune settimane fa dall'Anas a livello nazionale.
Nella delibera della giunta comunale di Tiriolo si parte dall’attuale stato di emergenza sanitaria causato dalla diffusione del contagio da COVID 19 che interessa tutto il territorio nazionale e si passa dai diversi provvedimenti, nel frattempo adottati contenenti misure finalizzate ad assicurare il contenimento del suddetto evento epidemiologico e, in particolare, dal D.P.C.M. 22 marzo 2020, ad oggetto “Ulteriori disposizioni attuative del decreto legge 23 febbraio 2020, n, 6, recante misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID – 19, applicabili sull’intero territorio nazionale”, in attuazione al quale sono da intendere sospese tutte le attività, ad esclusione di quelle espressamente contenute nell’allegato 1 al prefato decreto.
Ecco perchè rilevato, pertanto, come "le restrizioni e gli obblighi posti a tutela della salute pubblica, derivanti dalla situazione emergenziale in atto, possono causare impedimenti e difficoltà nello svolgimento, per esempio, dei lavori pubblici commissionati da una pubblica amministrazione e comportare, di conseguenza, problemi nel settore dei lavori pubblici, in considerazione del fatto che al pagamento degli stati di avanzamento si procede, in via ordinaria, al raggiungimento della soglia economica minima indicata nel capitolato speciale di appalto e nel relativo contratto", appare evidente che tale sospensione dei lavori imposta per legge e, quindi, non imputabile al soggetto appaltatore, potrebbe, se il documento tecnico-contabile (stato di avanzamento dei lavori) redatto al momento della sospensione non copre la soglia economica minima all’uopo prevista, essere di impedimento alla corretta liquidazione del medesimo (SAL) da parte dei competenti Uffici della Stazione Appaltante.
Da qui la proposta del vice sindaco Balsamo per superare il disagio del soggetto appaltatore il quale, da un lato, si trova a subire una sospensione legittima della propria attività espletata presso una pubblica amministrazione (soggetto appaltante), dall’altro si trova ad essere inadempiente nei confronti di fornitori e delle proprie maestranze che legittimamente chiedono il pagamento dei materiali forniti o delle prestazioni lavorative rese in relazione all’appalto in corso e sospeso. Proposta avanzata sulla base della convinzione che "è necessario e doveroso come ogni pubblica amministrazione, attenta e sensibile alle diverse ed ulteriori problematiche che l’emergenza sanitaria de qua può causare, abbia l’obbligo di adottare, nel rispetto della vigente legislazione di settore, ogni e qualsiasi misura idonea ad ovviare a quanto sopra meglio specificato e porre un rimedio alle inevitabili ricadute economiche e sociali sul tessuto imprenditoriale del settore edile e sul suo considerevole indotto causate da una situazione emergenziale per la quale, ad oggi, non è possibile prevedere una conclusione". E, a tal proposito, sempre l’assessore Balsamo cita l’art. 106, comma 1° - lett. c) del D.L.gs 18 aprile 2016 n, 50, recante il “Codice dei contratti pubblici” , che, nel disciplinare le ipotesi di modifica dei contratti durante il periodo di efficacia, ammette le stesse (modifiche) al ricorrere di specifiche condizioni.
Una tesi, quella di Balsamo, che è stata fatta propria dalla Giunta comunale, con l'atto di indirizzo in favore del competente Ufficio Tecnico Comunale, finalizzato "al pagamento a favore del medesimo soggetto appaltatore del lavoro pubblico in corso con il Comune di Tiriolo, indipendentemente dall’effettivo raggiungimento delle soglie economiche previste nel contratto e dal capitolato speciale di appalto, fatta salva, evidentemente, la presentazione e la regolarità di tutta la documentazione giustificativa all’uopo prevista e richiesta dalla legislazione di riferimento, la cui applicazione non risulta sospesa per effetto della situazione emergenziale in atto, nonché la concreta ed effettiva disponibilità, in termini di cassa/liquidità, delle risorse inerenti il relativo lavoro pubblico".
Una bella boccata d'ossigeno per le imprese impegnate a Tiriolo, con l'auspicio che l'esempio dei giovani amministratori a capo del Comune venga seguito dagli altri enti.
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