Risale al 19 febbraio scorso l'ultima volta in cui, secondo quanto si è potuto apprendere, il docente del Dipartimento di Agraria dell'Università Mediterranea, risultato positivo al coronavirus, è stato a Reggio Calabria (LEGGI QUI).
Il docente è ricoverato all'ospedale Cannizzaro di Catania e la diagnosi ufficiale è arrivata oggi. Le sue condizioni sono stabili e non destano preoccupazioni particolari.
Nel frattempo cresce l'apprensione sull'Ateneo. Appresa la notizia, in una nota diffusa in serata, i rappresentanti di Cgil-Cisl-Uil, Fgu-Gilda, Snals e Usb-PI nell'esprimere "la loro massima preoccupazione per la tutela della salute di tutta la Comunità Accademica" hanno chiesto l'applicazione immediata delle misure previste dalle normative vigenti in materia.
"L'impegno del docente - hanno sottolineato i rappresentanti sindacali - oltre che nella sua normale attività didattica e di ricerca, in numerose altre attività, e la sua costante presenza negli uffici della Cittadella universitaria, espongono l'intera comunità ad un concreto rischio di contagio".
Per questo hanno giudicato "insufficienti le misure adottate dall'Università Mediterranea e chiesto contestualmente "l'immediata chiusura di tutti i plessi e la sanificazione di tutti i locali e uffici". Sanificazione disposta dal 4 all'8 marzo, periodo in cui, in base a proprio decreto, il Rettore dell'Ateneo reggino, Marcello Zimbone, ha disposto la chiusura delle aule didattiche.
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