di PASQUALE MONTILLA*
Camici contagiati,
non bisognerebbe esporsi in un ambiente a rischio biologico elevato da virus letale naturale Sars-Cov2 ma di interesse militare in laboratori di biosicurezza di livello IV. Eppure noi medici lo abbiamo fatto mortificati, cominciando a contare i morti e i contagiati in una iniziale fase intermedia e sintomatica.
E' stato scientificamente scorretto avere sottostimato la valutazione del rischio come fidarsi di una classe politica modesta. L'ESI (USA) aveva previsto con algoritmi epidemiologici tale rischio pandemico SARS-COV2 sottogruppo 8 di interesse della medicina delle catastrofi disciplina sottovalutata per anni. Dal 2003 al 2014 si sono sviluppate quattro epidemie gravi aggressive, cioè la SARS,l'influenza aviaria,la Mers medioorientale e l'Ebola in Africa con un tasso di mortalità altissimo. Pochi avevano previsto la possibilità del rischio di una nuova pandemia esotica dalla evoluzione drammatica dal rischio esiziale per la specie umana. Nessuno aveva realizzato un programma di prevenzione sulla base di queste analisi.
Quello che ancora è apparso più grave sono state le opinioni divergenti degli esperti virologi sulla configurazione genetica poco virulenta del virus considerato che in letteratura scientifica erano apparsi da anni lavori scientifici interessanti sul profilo genomico aggressivo di tale virus,sulle possibili rapide mutazioni multistadio e sulla rapida replicazione e infettività del SARS-COV2 con patogenesi severa sia valutata su modelli animali che per successiva selezione naturale genetica su modello trasmesso su specie umana. Ancora più inquietante come sia stato possibile accettare passivamente che un regime cinese in piena epidemia letale da Whuan, mentre disponeva una quarantena rigida e severa sulla popolazione civile, permetteva l'imbarco su voli di linea per l'Europa di passeggeri provenienti dalle aree critiche epidemiche.
Altro inquietante riflessione della sottovalutazione del rischio. Nel 2014, filmando gli starnuti al rallentatore e ottenendo fino a 8000 fotogrammi solo pochi istanti dopo l'emissione un gruppo di ricercatori di fluidodinamica del MIT guidato da Lydia Bourouiba (esperta nell'uso di modelli matematici per studiare la dinamica dello starnuto), ha visto che la nuvola turbolenta di goccioline prende forma solo dopo pochi istanti dopo l'emissione. All'inizio il fluido esce dalla bocca in sottilissimi strati. L'impatto con l'aria li trasforma in anelli e poi in esili filamenti, che si frantumano formando le gocciolone. La distanza percorsa dalle goccioline dipende dalle loro dimensioni (quelle piu' grandi e quindi più pesanti cadono rapidamente al suolo sotto l'influenza della gravità,quelle più piccole e più leggere,quelle cioè inferiori a 5 micron di diametro, possono rimanere sospese nell'aria anche 10 minuti o andare in risospensione per 225'). In ogni caso,non cadono a terra entro 1-2 metri, ma possono viaggiare fino a 8 metri a 320 km l'ora se emesse da uno starnuto e fino a 6 metri a 75 km l'ora con la tosse (Resuspension of Dust Particles in a Chamber a Chamber and Associated Environmental Factors- jing Qian & A. Ferro 2008 Aerosol Science and Tecnology).
Come si può notare la faccenda sul distanziamento fisico da rischio da contagio in soggetto affetto da virus SARS-COV2 è più complicata. In sintesi con agenti patogeni cosi letali e ad elevato rischio di trasmissione di infezione per via aerea bisogna necessariamente alzare per il personale medico a garanzia i livelli di sicurezza del biocontenimento per evitare altre inutili perdite. Bisogna garantire al personale sanitario necessariamente DIP di secondo livello con la disponibilità immediata di tute a pressione positiva, permettere di lavorare in sicurezza per l'assistenza sui pazienti critici in aree di contenimento in edifici in isolamento con impianti dedicati a pressione negativa con rigide procedure elaborate, applicare procedure di decontaminazione in entrata e in uscita di tutto il personale coinvolto con docce dedicate in camere a vuoto e docce con camere a luce UVC UVA volte alla distruzione di tutte le tracce del rischio biologico.
Tali procedure di biosicurezza devono avvenire sempre sotto il controllo costante di un supervisore esperto in Biological Safety Levels al fine di garantire le funzioni di contenimento primario e secondario ed impedire la creazione di focolai di agenti patogeni virali letali per la specie umana trasmissibili per via aerea. Atteso tale biocontenimento definito BSL-4 è possibile ridurre il tasso di mortalità globale da contagio della popolazione civile e degli operatori sanitari in intervento sanitario .
*oncologo medico
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