Pubblichiamo un post dalla pagina Facebook del dottore Bruno Amantea, che riteniamo di interesse per i nostri lettori
Sto pensando alla storia di Germaneto 1 e di Germaneto Chiaravalle 2
Dopo avere comunicato su canali di informazione la disponibilità’ di numerosi posti letto a Germaneto pronti ad accogliere covid positivi sintomatici addirittura per effettuare uno studio atto a contenere la tempesta infiammatoria mediante la somministrazione di farmaci poco costosi con presupposti scientifici validissimi e poco costosi, proposto dall’infettivologo prof Torti e dal neurologo prof Quattrone (cosa c’entra un neurologo in questa vicenda non l’ho capito, ma io sono un medico di campagna), identificati gli spazi assolutamente adeguati dotati di: percorsi dedicati separati dal contesto con terapia intensiva dedicata allocata nello stesso corpo con ascensori dedicati il tutto in una struttura, l’unica in Calabria, senza Pronto soccorso se non per l’urgenza cardiovascolare, dotata di spazi adeguati e di dotazioni indispensabili come la presenza sui testaletto di prese per l’ossigeno dove poter collegare i circuiti di mascherine dotati di sistema Venturi (altri presidi di supporto alla ventilazione come per esempio i caschi da CPAP non indispensabili, ma mi risultano presenti così come presenti mi risultano ventilatori da CPAP, che non hanno mai usato nè visti usare, ma, comunque assolutamente inutili perché è presente nello stesso plesso la terapia intensiva dedicata), iniziano i giochetti ostativi a ricoverare pazienti in un momento particolarmente delicato. Infatti, visto l’andamento dei numeri è evidente che l’imbuto non è rappresentato dai posti di terapia intensiva ma dai posti dei covid sintomatici (fine teatrino numero uno).
La situazione diventa grottesca quando scoppia il bubbone Chiaravalle e giustamente i pazienti vengono indirizzati dal dott Benedetto Caroleo, referente della Regione Calabria per le malattie infettive e componente della unità di crisi in qualità di esperto, a Germaneto.
E qui inizia il teatrino numero due. I pazienti indirizzati a Germaneto con il 118 vengono dirottati prima al "Pugliese" e successivamente a Lamezia Terme, dove giustamente il sindaco insorge, anche perché sia a Catanzaro che a Lamezia i posti erano esauriti. Vi grazio di altri squallidi dettagli. Finalmente, resisi conto degli assurdi comportamenti, abituali in tempi normali ma assolutamente irresponsabili in questi momenti di “guerra”, il prof Torti si reca a Chiaravalle per “visitare ed organizzare i trasferimenti” (questo è quanto riferito dal tg3). Ma che facevano il dirigente medico di Presidio dott De Filippo e tutti gli altri dirigenti?
Se in un momento particolarmente delicato come quello che stiamo vivendo assistiamo a questi teatrini, figuriamoci cosa è accaduto in tempi normali. I medici e tutto il personale che lavora e che ha lavorato con i pazienti nei reparti è fatto da eroi non solo perché si trova a fronteggiare la pandemia, ma perché si è trovato sempre a dover fronteggiare questi comportamenti dirigenziali che non so definire. È nota da sempre la carenza di personale nei reparti, ma avete idea del numero di medici, infermieri e OSS imboscati negli uffici amministrativi?
Non ci dobbiamo meravigliare del servizio di Report, è solo la punta dell’iceberg. È il momento di cambiare
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