di GABRIELE RUBINO
Era fine giugno quando avvenne il primo sbarco 'importante' di migranti in Calabria. L'approdo fu a Roccella Jonica. Giusto una decina di giorni più tardi, arrivò un altro veliero che portò in carico 28 persone positive (sulla settantina a bordo) e poi indirizzate, in parte, ad Amantea dove esplosero le proteste dei residenti. A distanza di quasi due mesi, con 23 contagi riscontrati ieri nel centro di accoglienza del comune del Cosentino si sono rivissute le scene di proteste, placate dall'invio dell'esercito. Quest'oggi a protestare invece sono stati gli stessi migranti.
I numeri della pandemia in Calabria sono cresciuti nelle settimane estive (adesso l'indice Rt è a 1,26: il più alto in Italia) dopo una sfilza di giornate a quota zero, ma dalle parti del ministero della Salute la situazione interna calabrese non preoccupa più di tanto perché appunto la maggioranza dei nuovi casi è 'importata'. Partendo proprio dal 12 luglio i casi positivi dall'inizio dell'emergenza erano 1.216, l'ultimo bollettino regionale disponibile (del 3 settembre) ne riporta 1.558. 370 casi in più. Di questi, 135 sono classificati dalla Regione nel setting migranti. Più di uno su tre, il 36,5% per l'esattezza. Oltre ai migranti ci sono poi i 'non residenti' risultati positivi in Calabria, presumibilmente turisti. Sono 35 quelli accertati. Sommati ai migranti rappresentano quasi il 46% nei totale dei casi dal 12 luglio. Praticamente la metà dei nuovi casi arriva da fuori regione.
Dall'ultima ondata di rientri dei calabresi ne sono risultati contagiati 15. Invece il totale del censimento (si parte in questo dalle fughe dal Nord all'epoca delle prime zone rosse) ne fa segnare 47 su 10.255. Era scontato che con la riapertura totale la curva dei contagi sarebbe cominciata a risalire. Già nella prima fase dell'emergenza erano i casi importati la principale preoccupazione, con l'aggiunta dei focolai nelle Rsa. Adesso, ancor di più il virus arriva da fuori. Nonostante tutto la situazione del servizio sanitario regionale è sotto controllo. Non è mai stato sotto stress, con i reparti quasi mai completamente pieni. In questi giorni i ricoveri in Malattie Infettive degli ospedali calabresi arrivano ad una ventina. E, per fortuna, il numero dei decessi non cambia da mesi.
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