Coronavirus. In tutta Italia stop fino al 31 maggio ai processi per i reati “meno gravi”

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Foto di archivio di un Tribunale al tempo del Coronavirus
  07 marzo 2020 07:59

Prima un ponte di sospensione feriale di 14 giorni, poi una stretta fino al 31 maggio salvo diverse disposizioni. 

Questa la decisione presa nel Consiglio dei ministri di questa notte, che ha varato le misure sui tribunali insieme a quelle sul potenziamento del Servizio sanitario nazionale, in un unico decreto per il contenimento del contagio del Coronavirus. 

Ogni capo dell'ufficio giudiziario avrà la facoltà di sospendere fino al 31 maggio le attività. Stop alle udienze, quindi, tranne che per quelle più gravi.

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Un provvedimento mai adottato prima ma che può disporsi in caso di "emergenze epidemiologiche certificate".

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Restano escluse dalla sospensione le udienze relative alle dichiarazioni di adottabilità, ai minori stranieri non accompagnati, ai minori allontanati dalla famiglia e ad alcuni tipologie di udienze di convalida dell'arresto o del fermo.

"Il decreto legge, approvato dal Cdm, consentirà il rinvio delle udienze non urgenti" ha spiegato in una il Guardasigilli Alfonso Bonafede in conferenza stampa.

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"Da oggi per due settimane ci sarà la sospensione feriale degli uffici giudiziari. Dal 23 marzo sarà possibile per i vertici degli uffici giudiziari rinviare le udienze non urgenti. Possibili anche le videoconferenze per le udienze". Il ministro ha poi evidenziato che le misure valgono fino al 31 maggio ma se ci sarà una diminuzione dei contagi si tornerà lentamente alla normalità.

"Mi preme ringraziare tutti gli addetti ai lavori con cui sono stato in contatto in questi giorni per prendere delle misure fondamentali, in particolare mi riferisco alla magistratura ma anche all'avvocatura. Permettetemi di ringraziare il Consiglio nazionale forense ma anche ad esempio cito l'unione delle camere penali" ha specificato Bonafede. 

Il provvedimento accoglie in parte l'sos lanciato da avvocati, magistrati, operatori della giustizia per chiedere interventi concreti e uniformi al Guardasigilli.

Compreso il Csm che aveva sollecitato il rinvio dei processi civili e penali e la sospensione dei termini per i tribunali in zone "a rischio". Non a caso gli avvocati sono in sciopero da ieri per protestare contro l'inadeguatezza delle misure adottate finora. "Com'è possibile mantenere la distanza di un metro in quei gironi danteschi che sono certi tribunali italiani? - chiede Giovanni Malinconico, coordinatore dell'Organismo congressuale forense, che ha proclamato lo sciopero - Quindi l'astensione è tutela della propria incolumità e sicurezza".

Reazione simile scattata anche dal Presidente dell’Unione delle camere penali, Gian Domenico Caiazza.

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